Ci sono ricette che richiamano in un secondo la nostra infanzia, come le patate con burro e salvia preparate in un modo speciale
Ci sono immagini che richiamano subito la nostra infanzia e ci portiamo dietro nel tempo anche oggi che non siamo più bambini. Come le nostre nonne che facevano cuocere tutto sulla stufa quando ancora non esistevano il microonde e la friggitrice ad aria.
Succedeva anche con le patate, cotte nel coccio e portate a tavola. Oggi quel sapore rivive in una ricetta facile facile: ci basta una nove di burro e un po’ di salvia.
L’idea di partenza della ricetta è una doppia cottura, prima in pentola e poi nel forno. La vera differenza però è nel servizio. Per preparare queste patate useremo una pirofila, per servile non il piatto ma qualcosa che nessuno si aspetta.
Ingredienti:
900 g di patate
350 ml di latte
150 g di parmigiano
70 g di burro
foglie di salvia q.b.
sale q.b.
Pepe q.b.
Laviamo bene le patate e le infiliamo in una pentola con acqua fredda, già salata, ancora con la buccia. Lo portiamo a ebollizione e lasciamo cuocere per 20 minuti. Scoliamo, le lasciamo raffreddare e le sbucciamo. Poi le tagliamo a fette spesse circa mezzo centimetro.
Usando la mandolina affettiamo sottilmente il parmigiano oppure il pecorino ancora freschi. Se usiamo quest’ultimo ricordiamoci però di usare meno sale, perché altrimenti il piatto sarà troppo sapido.
Versiamo il latte in una pirofila rettangolare da 25×30 cm. Sopra il latte piazziamo uno strato di patate tagliate a fette, copriamo con alcuni riccioli di burro e un po’ di salvia tritata, poi un pizzico di sale e una macinata di pepe.
Andiamo avanti così fino a quando completiamo gli ingredienti. Nell’ultimo strato deve esserci il parmigiano o il pecorino a fettine.
Preriscaldiamo il forno a 200° e poi infiliamo la pirofila al centro delle griglie, facendo cuocere per 30 minuti o comunque fino a quando la superficie risulterà dorata. Ultimo step: tiriamo fuori la pirofila e dividiamo il contenuto in quattro oppure sei tegami più piccoli in coccio. Serviamo lo sformato con alcune foglie intere di salvia che ricordano quello che c’è all’interno e lo mangiamo caldo oppure tiepido.
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