Le patate bollite rappresentano un alimento molto gettonato nelle case degli italiani a prescindere dal tipo di dieta che stanno seguendo, in quanto sono già da sé un piatto unico ma possono trasformarsi in un contorno perfetto o essere introdotti all’interno di varie ricette… ma non conservatele in frigo.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente negli anni abbiamo imparato a conoscere l’immenso potere delle patate bollite una volta introdotta all’interno della nostra alimentazione, le quali hanno un grande potere saziante ma anche un numero contenuto di calorie.
Nel frattempo, varie tecniche di preparazione hanno fatto sì che si accorciassero considerevolmente anche i tempi di allestimento delle patate bollite, per le quali i tempi di cottura variano da 20 a 40 minuti. Il tutto non finisce di certo qui.
Negli anni sono stati introdotti nuovi metodi per la preparazione delle patate bollite, evitando così la classica tecnica della cottura in acqua bollente, un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato proprio dalla cottura all’interno del forno a microonde o della friggitrice ad aria. Questi due elettrodomestici, insieme ad altri robot da cucina che sono ormai diventati di uso comune nelle case degli italiani, vi permetteranno di realizzare delle patate perfettamente bollite senza dover attendere circa 40 minuti.
Una delle cose che ancora oggi molte persone tendono a sbaglia, però, riguarda la modalità di conservazione delle patate bollite, in quanto queste abitualmente vanno conservate in frigorifero messe all’interno di un contenitore che abbia una chiusura ermetica.
Prima di rispondere a questa domanda vi ricordiamo che è consigliabile degustare questo alimento per il pasto per il quale è stato destina, ma entro comunque la giornata. Nel caso in cui le preparassimo per il pranzo dovessero avanzare, quindi, cerchiamo di non andare mai oltre la cena. Sulla base di tale motivazione dovremmo conservare le patate bollite all’interno di un contenitore ermetico riposto però a temperatura ambiente e nei frigorifero.
Vari studi scientifici, in tal senso, permesso di scoprire che la patata cotta una volta conservata in frigorifero sviluppa una sostanza tossica che prende il nome di solanina… una sostanza che è già contenuta all’interno della patata ma dopo la cottura che le rende lessate diventa tossica perché raggiunge un quantitativo che nuoce all’uomo.
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A ogni modo, però, nel caso in cui fossimo costretti a conservare le patate cotte in frigorifero cercate di lasciarle lì per non più di un paio di giorni, lasso di tempo in cui solanina è ancora a livelli più o meno tollerabili.
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