C’è il pericolo eventuale che le patate che conserviamo in casa possano mostrare dei livelli di tossicità. In che modo comportarsi per impedirlo?
Ci sono dei dubbi che riguardano le patate. Questi tuberi sono apprezzatissimi a qualsiasi latitudine e sono diffusi in ogni parte del mondo. Inoltre sono adatti per cucinare delle specialità tanto per i primi piatti quanto per i secondi, i contorni, gli antipasti e gli snack. Insomma, è un alimento naturale decisamente universale, tra l’altro da cuocere in tanti modi diversi.
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E ne esistono anche di diverse varietà. Ci sono quelle rosse, quelle più dolci e così via. Eppure con tutti occorre fare grande attenzione. Infatti occorre prendersi cura delle patate, e questo per evitare che possano addirittura rivelarsi tossiche. A parlarne è l’ente inglese Foods Standards Agency, che misura i livelli di qualità del cibo. Le patate non vanno conservate in frigo, in quanto le basse temperature portano l’amido in esse contenute a diventare zuccheri. Questo porta poi alla conseguente formazione dell’acrilammide, una sostanza tossica. Se ingerita nel tempo poi tale sostanza si dimostra essere addirittura cancerogena. Ad ogni modo, per scongiurare questa eventualità basta semplicemente conservare le patate a temperatura ambiente, in un luogo asciutto e riparato dalla luce. Vanno tenute in contenitori di tela, in cassette di legno ma non in buste di plastica.
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In molti poi tendono a non conservare le patate cotte in frigo, per il timore che questo porti al sorgere della solanina. Si tratta di un’altra sostanza tossica. Ma essa non sorge in frigo in questo caso, ed anzi, una patata cotta può restare nel frigorifero per un paio di giorni. Magari meglio se conservata in contenitori di vetro al coperto, per rallentarne l’ossidazione. L’unica controindicazione è che, con il passare delle ore, può aumentare la presenza di batteri all’interno del cibo. Questo vale per la verdura in generale, quindi bisogna consumarla al massimo entro qualche giorno. C’è poi la spiacevole conseguenza che può fare seguito ad un accumulo eccessivo di solanina. Si tratta delle parti verdi e germogliate, che sono altamente tossiche e si trovano spesso nel tubero e nei pressi dei germogli. Meglio eliminare quelle parti o addirittura scartare l’intera patata, in tal caso.
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Per la cottura, meglio conservare la buccia se dobbiamo procedere con il lessarle. Infatti questo tiene intatta la loro consistenza e fa si che l’alimento conservi delle ottime proprietà nutritive. Invece per friggerle od arrostirle vanno pelate, lavate accuratamente sotto acqua corrente fredda ed asciugate e fatte scolare dopo essere rimaste a mollo per mezzora. Questo procedimento le renderà più croccanti successivamente.
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