A causa della pandemia, la pausa pranzo come la conoscevamo è variata del tutto. Sono tanti i mutamenti che riguardano questo aspetto.
L’epidemia vissuta nei mesi scorsi ha portato grossi sconvolgimenti in tutti gli ambiti della nostra vita. La quotidianità ne è uscita stravolta sotto molti ambiti. A cominciare da quello economico, ma anche sociale. E pure al lavoro le cose sono cambiate. Se c’è chi ancora può o deve lavorare da casa nella cosiddetta modalità ‘smart working’, per tutti coloro che sono tornati in ufficio la situazione è variata e non di poco.
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Non solo bisogna convivere con i colleghi rispettando precisi paletti igienico-sanitari. Come ad esempio l’utilizzo di mascherine ed il mantenimento della distanza tra individui. Anche staccare per la pausa pranzo è ora un qualcosa di assai diverso rispetto al passato. Ma c’è chi vede tutto ciò come una possibile fonte di innovazione. È in sviluppo la realizzazione di frigoriferi ‘intelligenti’ capaci di rendere più sicuri gli ambienti, o la sostituzione in tono dello spazio cucina spesso presente in molte realtà aziendali. E nelle quali ovviamente restare a distanza di sicurezza dai colleghi risulterebbe difficile. Senza contare poi le app che garantiscono la consegna di cibo o di spesa ordinati online con un paio di click via smartphone o pc.
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Pausa pranzo, anche lo smart working fa cambiare le abitudini
Nell’ottica del cambiamento della pausa pranzo si inserisce anche la creazione di locali di ristorazione completamente privi di cucina e di personale e muniti di vetrine costantemente refrigerate. Nelle quali si trova conservato il cibo in attesa che venga il nostro turno di prelevarlo per consumarlo in uno spazio adeguato. Il tutto rigorosamente a prova di code o di assembramenti, che vanno sempre evitati ancora oggi come nei prossimi mesi. Anche la possibilità di operare a casa in smart working rappresenta di per sé una variazione delle abitudini della vecchia pausa pranzo. Si mangia nei propri spazi personali, adeguando semmai il tradizionale pranzo alle esigenze lavorative. Ed anche in questo caso è possibile avvalersi di servizi aggiuntivi quali la spesa o la consegna di cibo a domicilio.
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