Ma perché si fa la croce sull’impasto? In tanti tra noi se lo saranno chiesto. Esiste una spiegazione ben precisa a cui accostarne un’altra.
Perché si fa la croce sull’impasto? La presenza davvero curiosa di un segno chiastrico sia sul pane che sulla pizza nelle sue fasi preliminari è un qualcosa che sulle prime non trova una risposta immediata. Ma un motivo c’è, ed è anche ottimo. Inoltre, al valore pratico di questa azione, se ne unisce uno decisamente più simbolico. E che gioca tutto sul significato della Croce per i Paesi di religione cattolica e cristiana.
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Già in tempi antichi questa consuetudine sul perché si fa la croce sull’impasto trovava una risposta nel fatto che essa serviva a benedire il cibo che si andava a preparare. Non si conoscevano i processi fisici che sono alla base della lievitazione, e c’era quindi chi la riteneva come una sorta di procedimento sovrannaturale. Da qui il bisogno di tenere alla larga gli spiriti maligni, il cui intento è sempre quello di corrompere l’uomo.
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Perché si fa la croce sull’impasto, la risposta religiosa e quella pratica
A questa usanza viene affiancata la figura di Santa Chiara, che per ordine del Papa dovette benedire del pane. Così il suo segno della croce finì con l’essere impresso per miracolo su ogni forma. Tornando all’aspetto più profano e decisamente meno sacro del discorso, la croce tracciata nell’impasto risponde ad uno scopo ben preciso.
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Serve per fare da valvola di sfogo, in pratica, e ad impedire che si assista ad un rigonfiamento eccessivo dell’impasto. Inoltre questo porta anche ad una migliore lievitazione di quelli che sono gli strati più profondi. E c’è dell’altro: assistere ad un suo naturale riassorbimento è indice che l’impasto stesso è pronto per essere cotto in forno.