Non è detto che una dieta ‘aggressiva’ ed ipocalorica possa sortire gli effetti sperati. Il consiglio più utile è quello di lavorare ‘alla distanza’ con un approccio soft.
Il dimagrimento è legato a diversi fattori. Tra le cose che incidono c’è anche l’abitudine a sottostare a dei regimi alimentari. Per esempio, se è la prima volta che vi mettete a dieta allora questo potrà far si che riusciate nel vostro intento di scendere di peso con relativa efficacia. Soprattutto nei primi giorni, durante i quali smaltirete i liquidi in eccesso. Poi calerete in media di mezzo chilo a settimana. Se alla dieta siete invece ‘abituati’, allora lo stesso farà anche il vostro fisico. Ovvero, potrebbe esserci il rischio che lo stesso possa vedere il metabolismo provato da precedenti diete, per l’appunto. Stare spesso ‘in regime’ può far si che alla fine vengano bruciate meno calorie rispetto a quello che è il nostro fabbisogno. In questo caso il miglior consiglio da seguire è quello di mettere in pratica una dieta normocalorica – e non ipocalorica – per un periodo più o meno lungo, accostando alla stessa anche del regolare esercizio fisico.
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Per cominciare a perdere peso sarebbe ottimale muovere i primi passi tagliando 500 calorie al giorno, per poi ‘spezzare’ il ritmo con un periodo breve normocalorico (con attività fisica annessa). Questo riuscirà ad aggirare il tentativo del nostro corpo di adattarsi alla restrizione calorica, per la quale di settimana in settimana perderemo sempre meno peso pur seguendo la stessa procedura a tavola. Fare esercizio invece è importante per mantenere il metabolismo attivo e non rallentare la perdita di peso. E prendersi una pausa da una dieta è utile per risollevare il morale. È una sorta di ‘splash down’, di materasso per attutire gli impatti, che se preso ogni 4 settimane per 10-15 giorni, ci aiuterà ad affrontare meglio il nostro scopo di dimagrire.
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