Segnalato un pericolo aflatossine importante, con la comunicazione ufficiale che ha il compito di evitare brutte conseguenze per i consumatori.
Pericolo aflatossine, c’è una situazione confermata dal Ministero della Salute per il quale è avvenuto il richiamo di un articolo alimentare. C’è una quantità di questo tipo di micotossine superiore alla norma.
Questo vuol dire che mangiare questo specifico prodotto potrebbe causare dei problemi per la salute, con il sorgere di possibili manifestazioni di intossicazione alimentare. I sintomi più noti e diffusi sono nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e magari anche la necessità di dovere ricorrere al pronto soccorso.
Le situazioni avverse dal punto di vista fisico hanno luogo di solito tra i pochi minuti e le due ore dall’ingestione. Il pericolo aflatossine è stato segnalato in una apposita notifica di richiamo alimentare presente sul sito web del Ministero della Salute.
Tra l’altro le aflatossine sono ritenute cancerogene e genotossiche da parte della EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. In virtù di questo rischio microbiologico quindi occorre evitare l’ingestione del prodotto indicato dalle autorità .
Pericolo aflatossine, qual è la marca del richiamo alimentare in questione
L’articolo coinvolto è la Polenta di mais, che coincide sia con la denominazione di vendita che con la marca. Il nome o la ragione sociale dell’OSA è la Azienda Agricola Piconi Alessandro – Loc. Padule, 49 06043, che sede in Umbria, a Cascia, in provincia di Perugia.
Sono due le tipologie di confezionamento interessate. Quelle da 500 grammi e quelle molto più grandi da 25 chili. Come marchio di identificazione dello stabilimento è riportata la dicitura Azienda Agricola Piconi.
Ci sono alcuni lotti specifici richiamati, sono i seguenti:
09051223;
09111223;
09151123;
09201123;
09271123;
16115151123.
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Tutti quanti hanno come data di scadenza o termine minimo di conservazione il giorno 31 dicembre 2024.
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Le indicazioni riportate di seguito hanno lo scopo di invitare i consumatori che abbiano comprato uno o più lotti del prodotto indicato a non consumarlo. Bisogna invece riconsegnare ogni pezzo coinvolto al punto vendita dove è stato acquistato il tutto.
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In tal modo sarà possibile ottenere un rimborso oppure la possibilità di procedere con una sostituzione con altro tipo di merce che abbia lo stesso prezzo.