Attenzione al pericolo olio di palma che torna in auge dopo le polemiche degli ultimi anni. Scovato un conservante altamente tossico.
Pericolo olio di palma, si ritorna a parlare di questo olio vegetale ritenuto potenzialmente cancerogeno e pericoloso per la sua elevata concentrazione di acidi grassi saturi e di trigliceridi. Infatti scatta l’allarme in merito ad una sostanza ben nota per essere fortemente tossica.
Si tratta del Sudan IV, un colorante che viene impiegato nei solventi allo scopo di conferire dei toni sgargianti. Ma la sua presenza si trova anche in cere, in lucidi per le scarpe, plastica, carta, prodotti di cosmetica e nell’olio di palma che già di suo solitamente costituisce un pericolo per la salute.
Ebbene, il pericolo olio di palma in questione riguarda le esportazioni che l’Italia e diversi altri Paesi compiono dal Ghana. Dove il 30% dello stesso risulta avere una contaminazione da colorante Sudan IV.
Lo fa sapere la Food and Drug Administration, maggiore ente di controllo in ambito alimentare e sanitario degli Stati Uniti.
Pericolo olio di palma, qual è la sostanza nociva individuata
Si sa che l’olio di palma già da qualche anno non viene impiegato più all’interno degli ingredienti di molti prodotti confezionati che troviamo di solito nei supermercati e nei negozi di alimentari.
Proprio la Food and Drugs Administrations ritiene fortemente cancerogeno il Sudan IV. Che in Ghana, uno dei Paesi che esportano l’olio di palma nel mondo, viene ancora largamente usato in maniera indiscriminata come agente in grado di esaltare aspetto e sapori.
C’è da dire che l’Unione Europea non si rivolge in maniera particolarmente significativa al Ghana. Ma i canali di importazione non sono chiusi ed il rischio di ritrovarsi con dei prodotti che potrebbero essere potenzialmente nocivi per la salute dei consumatori esiste.
Anche alla luce delle problematiche nel ricevere l’olio di semi dall’Ucraina, a causa del conflitto in corso. L’olio di palma rappresenta proprio una delle alternative prese in considerazione per sopperire alla mancanza di quello estratto dai semi.
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