Pesce con calce edilizia, invece che calce alimentare. Questa la macabra scoperta del nucleo operativo dei carabinieri presso una delle aziende ittiche più note del mercato italiano. La notizia è riportata da ‘Libero Quotidiano’, secondo cui le indagini sono iniziate nel 2018, a seguito di un controllo di routine della polizia della guardia costiera di Catania.
Le verifiche erano finalizzate a certificare il rispetto delle normative igienico sanitarie sui processi di stoccaggio, lavorazione e trasformazione di pesci, crostacei e molluschi.
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L’azienda in questione, sottoposta a sequestro preventivo è di Acireale, molto nota nell’ambiente ittico per l’esportazione ed il commercio di prodotti del settore non solo sul mercato siciliano, ma su tutto il territorio nazionale. All’amministratore e legale rappresentante dello stabilimento di produzione è giunta inoltre la notifica del divieto di dimora.
I carabinieri, giunti sul posto, hanno anche scoperto un pozzo esterno che veniva utilizzato in modo abusivo per i processi di lavorazione e pulizia del pescato. Oltre all’utilizzo accertato di calce edilizia invece di calce alimentare, i prodotti ittici venivano lavati utilizzando l’acqua di un pozzo artesiano attiguo. Dalle analisi su quest’ultima è emerso un dato allarmante: un alto tasso di batteri coliformi molto pericolosi per la salute.
Questi ultimi provocano, tra le tante contaminazioni, anche quella da Escherichia Coli, Enterobacter, Citrobacter e Klebsiella che hanno come loro habitat naturale l’intestino dell’uomo e di altri animali a sangue caldo. Normalmente questi batteri aiutano la digestione e non comportano danni al benessere umano, ma possono trasformarsi in pericolosi agenti patogeni in grado di causare gravi infezioni. Tra le conseguenze più gravi ci sono enteriti, colite emorragica, infezioni urinarie, meningite e setticemia. I sintomi primari si manifestano a livello intestinale, dove la colonizzazione provoca tipicamente diarrea e dolori addominali.
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