Il pesce crudo ed il sushi, così come i frutti di mare, vengono considerati una prelibatezza. Occhio però ai segnali evidenti che potrebbero causare pericoli alla salute.
Una valutazione attenta è sempre necessaria per evitare gravi rischi che possono comportare anche conseguenze molto gravi e in alcuni casi letali. Il primo errore che molti compiono è quello di utilizzare il pesce appena acquistato, senza preventivamente procedere ad abbatterlo.
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Pesce crudo e sushi | Occhio ai segnali | Per evitare pericoli alla salute
Per quanto abbiate fiducia nel vostro venditore, sappiate che è necessario sottoporre questi alimenti ad un processo utile ad eliminare eventuali contaminazioni. Nei locali la normativa vigente in Italia prevede regole molto rigide in termini di trattamento e conservazione del pesce crudo. A casa è possibile abbattere il pesce acquistato in freezer, pur se i normali elettrodomestici non arrivano a meno venti gradi e oltre, ma si limitano ad una temperatura di meno diciotto gradi al massimo. In questo caso dunque sarà utile prolungare il congelamento da un minimo di quattro giorni se si tratta di varietà di piccole dimensioni o filetti. Diversamente occorrerà almeno una settimana per alimenti freschi di dimensioni grandi. L’abbattimento preventivo serve ad annullare la proliferazione di agenti patogeni quali virus e batteri potenzialmente pericolosi per la salute umana.
Nel caso in cui invece sia proprio il vostro rivenditore ad offrire pesce crudo già lavorato, come tartare, carpacci, marinati, sushi o sashimi assicuratevi che siano stati sottoposti ai trattamenti previsti dalle normative sanitarie. In ogni caso abbiate cura di consumare i prodotti freschi il giorno stesso, in modo da evitare eventuale deperimento e quindi contaminazioni successive. Il pesce crudo è molto delicato e basta poco per inficiare la sua bontà. Allo stesso tempo è ugualmente semplice però procedere affinchè conservi la sua integrità e qualità, soprattutto se si tratta di un prodotto veramente fresco e certificato. Occhio dunque ai segnali che possono destare sospetto. Se avvertite un odore strano oppure notate una colorazione anomala della carne, non mangiate il pesce crudo.
Pesce crudo: come avviene la contaminazione?
La maggioranza dei batteri più comuni che causano infezioni nell’uomo esistono in diverse varianti tutte legate all’ambiente acquatico marino. Tra questi, vi è anche quello che causa il colera, infezione spesso riscontrata a seguito dell’assunzione di pesce e molluschi crudi contaminati. Non solo, perchè la contaminazione ha purtroppo altri percorsi patologici che si evidenziano nella forma della listeriosi, salmonellosi, escherichia coli, anisakidiosi e simili. Tutti derivanti dal mancato rispetto delle regole nella fase di conservazione ed abbattimento che dovrebbe essere immediatamente successiva alla pesca.
Le conseguenze per la salute umana possono essere molte e vanno da sintomi di rilevanza lieve quali nausea, vomito e diarrea fino a conseguenze anche letali. Non è raro il riscontro di episodi molto gravi di contaminazione a seguito delle quali sono insorti schock anafilattico, malattie infiammatorie e ulcerose del tratto intestinale oppure ripercussioni gravi sull’integrità di altri organi come fegato, milza, pancreas, vasi ematici e cuore.
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