E’ allarme pesticidi negli alimenti: da quelli freschi a quelli confezionati, la lunga lista dei prodotti contenenti tossine potenzialmente molto rischiose per la salute.
Oggi più che mai l’attenzione alla qualità del cibo appare in cima alle priorità degli organismi di controllo. In un periodo storico così difficile e particolare per il mondo intero, il rispetto delle normative vigenti in materia di igiene e materie prime va di pari passo con una maggiore tutela della salute umana. Leggi che, pur esplicando i loro effetti sul territorio europeo, vengono furbamente raggirate attraverso la produzione verso paesi terzi. Questi ultimi infatti, non garantiscono sempre il puntuale rispetto delle suddette norme, aggirando quindi i divieti imposti in materia.
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Cosa si nasconde negli alimenti che arrivano sulle nostre tavole?
L’allerta è scaturita da alcune analisi effettuate dalla Organizzazione non governativa ‘Foodwatch’ che ha lanciato una petizione online contro i tre colossi della agrifarma Bayer, Basf e Syegenta. L’imputazione è la ripetuta pratica di utilizzare pesticidi non conformi, le cui tracce sono state rinvenute in diversi generi alimentari. Le aziende menzionate: “Vendono questi prodotti pericolosi in tutto il mondo in paesi in cui le normative proteggono l’ambiente e le persone in modo molto più blando che da noi. Questa pratica parla di volumi per i produttori di pesticidi che sfruttano le regole meno rigorose. In alcuni paesi dell’Africa e del Sud America per continuare a vendere le loro sostanze più tossiche. La petizione lanciata oggi ricorda che 200.000 morti per intossicazione acuta all’anno sono dovute a pesticidi in tutto il mondo. Una grave violazione dei diritti umani individuata dalle Nazioni Unite”.
Pesticidi negli alimenti | Al bando centinaia di prodotti | “Attenzione”
Attraverso le importazioni dunque, questi prodotti contaminati arrivano sulle nostre tavole compromettendo la qualità del cibo e mettendo a grave rischio l’incolumità dei consumatori. Dalle analisi di ‘Foodwatch’ infatti sono emerse tracce di antrachinone, un repellente per gli uccelli, bandito dal 2010, in confezioni di the verde. Le indagini evidenziano anche discrete quantità di clorpirifos, un pesticida molto tossico per il cervello in via di sviluppo, bandito in Europa dal gennaio 2020, in alcuni lotti di pere fresche. Infine il triciclazolo, un comprovato perturbatore endocrino, ovviamente proibito per evidenti problemi alla salute in lotti di peperoni freschi.
Secondo quanto evidenziato da ‘Foodwatch’, approfittando del clima creato dalla pandemia da Coronavirus, le multinazionali dei pesticidi stanno pressando le organizzazioni competenti per creare dei percorsi preferenziali per i loro commerci. La ONG ha dunque promosso questa petizione per fermare l’avanzata silenziosa dei ‘crimini alimentari’ perpetuati a danno della salute dei consumatori europei.
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