Sempre più spesso si sente parlare di allarme alimentare rivolto ai consumatori a seconda dei prodotti di riferimento, il quale recentemente è stato allargato anche alle insalate in busta.
In questi ultimi anni abbiamo avuto modo di vedere come nel mercato sono diventate padrone della scena le insalate già pronte all’interno della busta, tagliate pronte da essere servite anche sull’ultimo momento.
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Sempre più persone hanno rivelato di prediligere le insalate in busta, in quanto permettono di avere anticipato un lavoro che solitamente deve essere fatto in casa nel momento in cui prendiamo noi le verdure pronte per essere tagliate e inserite all’interno dei nostri piatti, facendoci risparmiare alcuni minuti ma rivelandosi anche nei pranzi già pronti da prendere anche sul momento ovunque ci troviamo.
Eppure, recentemente una nuova indagine di mercato ha permesso di individuare quali sono i pesticidi e metalli pesanti che sono stati ritrovati all’interno delle insalate in buste che dovrebbero rappresentare un prodotto assolutamente biologico.
Non facciamo riferimento ha un ritiro posto in essere dal Ministero della Salute, bensì da un’indagine di mercato che ha permesso di individuare alcune delle marche produttrici insalate in busta con al loro interno delle sostanze che si sono rivelate essere dannose per il corpo.
In particolar modo facciamo riferimento, così come spiegato all’inizio del nostro articolo, a marche di insalata fresca che troviamo nei supermercati e nei quali è stata riscontrata la presenza di pesticidi e metalli pesanti. In relazione a ciò che mi ha appena detto bisogna fare comunque una premessa molto importante, dato che essendo un alimento biologico parte da un campo e arriva direttamente in busta anche se in un primo momento viene lavato accuratamente e in seguito reso idoneo per la vendita. Secondo, quanto reso noto dalla stampa in queste ore sembrerebbe che in questo processo che va dalla raccolta alla busta qualcosa sembrerebbe essere andato storto, motivo per cui all’interno del prodotto è stata riscontrata la presenza di sostanze che ledono il corpo.
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Recentemente, Il Salvaggente avrebbe così realizzato un test su tre brand di insalata sfusa e tre di insalata in busta, il quale ha permesso di promuovere quasi senza nessun problema le insalate già pronte in quanto la presenza batterica è risultata nettamente inferiore ma comunque esistente.
In base all’attenta analisi che è stata realizzata quindi sul prodotto che troviamo in ogni tipo di supermercato, è bene spiegare che in realtà la noncuranza da parte del consumatore porta a illudersi della possibilità di poter degustare direttamente l’insalata dalla busta, il che non è del tutto sbagliato ma nel caso in cui si vuole eliminare o comunque ridurre ai minimi termini la presenza di pesticidi e metalli pesanti il consiglio è sempre quello di lavare accuratamente la verdura prima di condirla e mangiarla a crudo.
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