Migliaia di tonnellate di prodotti a marchio Petti sono in fermo amministrativo. L’azienda che controlla la produzione spiega tutto quanto.
Petti, nei giorni scorsi, ha subito il sequestro di ben 3500 tonnellate di passata di pomodoro. I carabinieri per la Tutela Agroalimentare e dell’Arma territoriale e Forestale accusano l’azienda di avere spacciato il quantitativo sottoposto a fermo amministrativo come italiano e toscano al 100%, come riportato sull’etichetta.
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Mentre le indagini che hanno portato a questo epilogo riferiscono che tale prodotto è risultato mescolato con analogo lavorato importato dall’estero. In quest’ottica risulta sequestrato a Petti anche un quantitativo di ulteriori 977 tonnellate di concentrato che l’azienda ha fatto arrivare da territorio esterno all’Unione Europea.
Le forze dell’ordine che hanno presieduto l’indagine riferiscono di avere agito in due stabilimenti di Petti situati in provincia di Livorno. Uno dei quali era stato sottoposto ad interdizione nella produzione da marzo scorso per alcune irregolarità.
Le autorità parlano di flagranza di reato durante la loro visita a sorpresa negli impianti. Il sequestro ha riguardato anche una ingente quantità di documenti, sia in formato cartaceo che digitale.
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La Italian Food Spa, che controlla il marchio Petti, interpellata da ‘Il Salvagente’, ha rilasciato una nota ufficiale per spiegare l’accaduto e per difendere la propria posizione in merito.
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Si legge dalle pagine di LivornoToday che nei prossimi giorni la ditta fornirà tutta la adeguata documentazione atta a dimostrare la regolare tracciabilità del prodotto. Mossa che porterà alla richiesta di dissequestro della merce.
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“L’azienda è intenzionata a collaborare ed a chiarire questa vicenda con le autorità preposte. Nella nota ufficiale di Italian Food Spa si legge: “la merce semilavorata industriale di provenienza estera, rinvenuta tra lo stock di prodotto toscano e italiano stivati nei magazzini. E viene regolarmente utilizzata come da altre aziende del settore conserviero per il confezionamento di prodotti a marchi terzi, destinati all’esportazione fuori dall’Italia”.
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