La presenza di piombo nel vino porta le autorità preposte ai controlli a bloccare un lotto. C’è un potenziale pericolo per i consumatori.
Piombo nel vino, la problematica urgente riceve la piena attenzione del RASFF. L’organismo di controllo che fa capo all’Unione Europea riferisce di avere bloccato un intero lotto prodotto in Italia e che il nostro Paese esporta in diverse altre nazioni. Cina, Francia, San Marino e Stati Uniti portano tale articolo sul loro suolo.
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Adesso però salta fuori una contaminazione importante, che ha spinto il Sistema Rapido di Allerta Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi a diffondere una nota urgente in merito. Si parla della riscontrata presenza di metalli nel vino. Con un quantitativo registrato di 0,23 mg/kg, come emerso dagli appositi controlli sulla sicurezza e sulla qualità. Il limite massimo di presenza per molte sostanze ritenute potenzialmente pericolose, all’interno di cibo, bevande e di alimenti in genere, è fissato a 0,5 mg/kg, stando alle attuali normative vigenti riconosciute su tutto il territorio della UE.
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Piombo nel vino, si tratta di vino bianco
Per questo motivo, quando viene fuori una alterazione di questo valore, le autorità preposte sono portate ad intervenire con provvedimenti anche urgenti. Proprio come accaduto in questo caso, nel quale la presenza di piombo nel vino ha fatto si che tale articolo abbia subito un immediato provvedimento di sequestro. Il RASFF interviene sempre prima che qualsiasi prodotto venga piazzato nei punti vendita preposti.
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Cosa per la quale non vengono forniti dati che riguardano la merce ritirata, per questa o per quella motivazione. Si sa soltanto che il vino sottoposto a sequestro è bianco e che la notifica che illustra il tutto riporta un livello di rischio ritenuto “serio” per la salute dei consumatori.