Una allerta alimentare che riguarda dei pistacchi sgusciati sottoposti ad una problematica importante riguarda il mercato italiano. Tutti i dettagli comunicati dalle autorità competenti del caso.
Pistacchi sgusciati non adatti alla vendita: è questo il contenuto della notifica di richiamo alimentare che il RASFF ha diffuso nelle scorse ore. Il provvedimento riguarda l’Italia, con gli ispettori del Sistema Rapido di Allerta Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi che hanno vietato la diffusione di un preciso articolo.
Si tratta per l’appunto di pistacchi sgusciati, provenienti dall’estero, una cui partita non risulta rispettare gli standard previsti in materia di sicurezza alimentare. I controlli effettuati da alcuni campioni hanno portato all’emergere i una problematica considerata grave.
Infatti questi pistacchi sgusciati sono affetti da Aflatossine, in particolare da quella di tipo B1. La contaminazione è ingente e ha portato il personale sanitario del RASFF a definire grave il livello di allarme di questa situazione per la salute dei consumatori.
Pistacchi sgusciati, qual è la grave problematica riscontrata
La presenza di Aflatossine è superiore rispetto alle normative vigenti all’interno del territorio dell’Unione Europea, con il RASFF che risponde in maniera diretta alla Commissione Europea.
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Il livello di Aflatossine B1 scovato è di 11,3 11.3 +/- 1,2) µg/kg, rispetto ad un limite massimo tollerabile di 8,0 µg/kg – ppb. Altre tracce di micotossine nel dettaglio superano allo stesso modo il tetto accettabile di 10,0 µg/kg – ppb, essendo presenti nella quantità di 12,4 +/- 1,2) µg/kg – ppb.
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I pistacchi sgusciati in questioni provengono dalla Turchia e la messa in vendita della partita in questione risulta immediatamente bloccata. Grazie al RASFF ogni giorno vengono sventate delle situazioni potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori in tutto il territorio dell’Unione Europea, con decine di richiami quotidiani per merce alimentare non regolamentare.
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