La situazione legata a quanto successo dopo la ingestione di diversi campioni di pizza Buitoni contaminata avrà altre conseguenze.
Pizza Buitoni, i casi di contaminazione da Escherichia Coli che hanno causato la morte di due bambini e la intossicazione di un’altra cinquantina di persone quasi tutte minorenni avrà delle ripercussioni.
Nestlé, che è titolare del marchio, intende evitare che accada di nuovo qualcosa di altrettanto grave come quanto è successo in Francia, in futuro. E mentre sono in corso altri accertamenti su ulteriori 26 situazioni di infezioni potenzialmente riconducibili alla Pizza Buitoni Fraîch’Up, la multinazionale è chiamata a ricostruire la propria immagine.
Il danno subito è stato grave. Ovviamente la morte di due bambini è quanto di peggio potesse capitare, e Nestlé ne è ben consapevole. La problematica ha riguardato altre situazioni in passato. I primi casi risalgono a mesi prima, con una prima mandata di richiami avvenuta a marzo in merito alle unità fabbricate a giugno del 2021.
Mentre le prime infezioni sono di gennaio di quest’anno, per sindrome emolitico uremica. Ovvero una insufficienza ai reni tipicamente scatenata dall’attacco del batterio della Escherichia Coli. Tutta la produzione della pizza Buitoni risulta ora sospesa in attesa di capire come possa essere accaduto tutto questo.
Pizza Buitoni, Nestlé preoccupatissima per i propri clienti
Va detto che il focolaio di Escherichia Coli non ha interessato soltanto la Francia ma anche altri Stati europei. Nello specifico Andorra, Belgio, Lussemburgo, Svizzera e Slovenia. Nestlé ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime promettendo pieno supporto alle stesse.
La stessa multinazionale conferma di essersi mossa anche prima rispetto alle autorità di controllo sulla sicurezza alimentare, provvedendo a richiamare il proprio prodotto a scopo cautelativo. Ed intanto chiunque abbia a casa esemplari della pizza Fraîch’Up è tenuto ora a distruggerle ed a non mangiarle assolutamente, su apposito invito di Buitoni.
Nel caso in cui dovessero sorgere delle complicazioni fisiche come nausea, diarrea, vomito o dolori addominali anche a distanza di qualche giorno dall’ingestione eventuale di tale prodotto, l’invito ai consumatori è quello di rivolgersi ad un medico il prima possibile.
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