Le pizze surgelate sono apprezzate da tanti, ma ci sono delle cose che occorre sapere per quanto riguarda la loro qualità. Quanto sono davvero salutari per ingredienti usati?
Pizze surgelate, una scelta conveniente per quanto riguarda il tempo ed il risparmio di soldi. Perché per un pranzo o per una cena basta toglierne quante ce ne servono dal cartone, metterle nel forno e farle cuocere per qualche minuto. Non richiedono nient’altro e costano poco. Ogni tanto ci può stare il ricorso alle pizze surgelate, quando non si hanno tempo e volontà per mettersi a cucinare.

Le statistiche ufficiali riferiscono anche che le pizze surgelate sono il quarto prodotto surgelato più venduto, subito dopo pesce, verdure e patatine. Ma fanno da contraltare alla comodità delle pizze surgelate la loro qualità. Le versioni surgelate spesso presentano liste di ingredienti molto più lunghe e complesse, tipiche dei prodotti industriali.
Qual è la pizza surgelata più buona?
Un’indagine condotta da Il Salvagente ha esaminato 14 pizze margherita surgelate disponibili nei supermercati italiani, rivelando sorprendenti differenze rispetto alla ricetta autentica. Molti dei prodotti analizzati non rispecchiavano affatto la pizza margherita che conosciamo e amiamo, sia dal punto di vista nutrizionale che del sapore.
Uno dei principali aspetti preoccupanti emersi dal test è l’uso di oli vegetali non raccomandati, diversi dall’olio extravergine d’oliva. E decisamente peggiori in termini qualitativi. In ben 11 pizze è stato riscontrato l’olio di semi di girasole, mentre altre due contenevano olio di colza. Solo una pizza presentava olio extravergine d’oliva puro. Ed in altre tre era miscelato con oli di qualità inferiore. In nove casi, si è trovato semplice olio d’oliva.

La pizza che ha ottenuto il punteggio più basso nel test utilizzava una miscela di grassi vegetali, tra cui olio di cocco e margarina, una combinazione poco salutare. La quantità e la qualità degli ingredienti chiave variavano notevolmente. Solo sei pizze contenevano più del 22% di mozzarella e solo quattro superavano il 20% di pomodoro.
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Quali sono i marchi più bocciati di tutti
Un aspetto spesso trascurato è la presenza di zucchero, che è stato trovato in 9 pizze su 14. Mentre in 5 casi il basilico è stato sostituito dall’origano, alterando così il profilo aromatico del prodotto. Per chi desidera avvicinarsi a un’interpretazione più autentica della pizza margherita, è meglio prestare attenzione alle etichette. La scelta di un prodotto che utilizzi ingredienti semplici e naturali può fare la differenza.
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Nell’analisi sono stati considerati vari fattori, tra cui la qualità degli oli e dei grassi. L’utilizzo di additivi e correttori di acidità ha ulteriormente influito negativamente sulla valutazione di alcuni prodotti. Più un prodotto si discosta dalla ricetta tradizionale, minore è il punteggio ottenuto. Tra le pizze che hanno ricevuto le valutazioni più basse, spiccano due nomi.

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La pizza surgelata Tre Mulini di Eurospin ha ottenuto il punteggio di 3,9/10, presentando una miscela di oli poco salutari, zucchero e basse percentuali di mozzarella e pomodoro. Anche la Buitoni La Alta ha ricevuto un voto insufficiente, fermandosi a 5/10, con ingredienti simili di bassa qualità. Per chi desidera approfondire ulteriormente i risultati di questo test, è possibile consultare il numero di marzo del Salvagente, dove sono riportate in dettaglio le analisi e le valutazioni effettuate.