Ma il pollo fa male oppure no? Nell’ottica della produzione industriale il cibo spesso viene imbottito di sostanze, è questo il caso?
Il pollo fa male oppure no? Si tratta di uno dei prodotti alimentari industriali più noti e diffusi, che anche più di una volta a settimana finisce sulle nostre tavole. Cosa c’è da sapere riguardo ai processi attraverso i quali viene lavorato e quali sono i punti di criticità a riguardo? Anzitutto è bene precisare che, come anche nel caso di tanti altri articoli alimentari, è sempre preferibile scegliere un prodotto al 100% fatto in Italia.
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Perché questo è garanzia di qualità e di controlli avvenuti con i massimi criteri di sicurezza. Nel caso del settore della avicoltura del nostro Paese poi parliamo di una solida certezza, apprezzata anche all’estero dal momento che parte della nostra produzione interna viene esportato anche in altri Paesi del mondo. Una possibile minaccia per il nostro mercato arriva dai costi. La produzione italiana richiede dei costi maggiori rispetto a quella di prodotti realizzati altrove. I quali possono approfittare anche di un prezzo di vendita conseguentemente inferiore. Allora noi consumatori non dobbiamo cadere in queste trappole, perché rischiamo di acquistare qualcosa che non è dotato della qualità necessaria. E di cui non conosciamo i metodi di fabbricazione e se sia stato lavorato rispettando le norme di sicurezza vigenti.
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Ma ci chiedevamo ad inizio articolo: il pollo fa male? Gli esperti rispondono con sicurezza a tale quesito, fornendoci tutte le rassicurazioni del caso. No, almeno quello italiano non è imbottito di ormoni o di altri medicinali che servono per accelerarne la crescita fisica e farlo aumentare di volume. Le sue carni sono pure e dotate di sostanze nutritive che possono essere equiparate a quelle contenute nella carne rossa. Inoltre negli allevamenti italiani si fa il possibile per garantire il benessere degli animali destinati alla macellazione. Anche se saltuariamente non manca qualche triste eccezione che vede tali animali maltrattati. Ma tutti i casi scoperti fino ad oggi hanno avuto conseguenze severe per i responsabili. Allo scopo di migliorare una lavorazione ed una produzione ottimale della carne di pollo, oggi è possibile servirsi anche di moderne apparecchiature tecnologiche che tempo fa non esistevano.
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Ad esempio è possibile mantenere e monitorare costantemente la temperatura dei capannoni dove galline e simili vengono alloggiati. E controllare a livello molecolare la qualità del cibo che viene dato loro. Molto importante è anche il dato che attesta una sensibile diminuzione del ricorso ai farmaci somministrati agli animali. Rispetto al 2011, il sito vivailpollo.it, che è specializzato nell’analisi e negli argomenti che riguardano il settore avicolo, fa sapere che c’è stato un calo di ricorso a medicinali veterinari di ben ‘80%. I vantaggi nel consumo della carne del pollo sono tanti. Essa contiene pochi grassi, tante proteine, è leggera e molto gustosa, da cucinare in una miriade di primi e secondi piatti.
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