È buono, a volte anche buonissimo, pratico ed adattabile a tante ricette. Il prosciutto cotto è irrinunciabile ma presenta anche dei rischi.
Il prosciutto cotto è un alimento che, per molti, rappresenta un simbolo di salute e innocenza. Spesso associato a pasti per bambini e a piatti leggeri, come insalate e toast, viene consumato da milioni di persone in Italia e all’estero. Tuttavia, dietro questa facciata rassicurante, si nascondono alcune realtà preoccupanti.
Nel 2023, la produzione di prosciutto cotto ha raggiunto livelli record, con circa 292.800 tonnellate prodotte e un valore che ha superato i 2.280 milioni di euro. Questo aumento è stato trainato da una domanda interna robusta e da un buon risultato nelle esportazioni.
Anche se c’è un continuo successo commerciale, sarebbe meglio interrogarsi sulla qualità e sulla sicurezza di questo salume. La legislazione italiana distingue tra diverse categorie di prosciutto cotto, tra cui il “prosciutto cotto” standard, il “prosciutto cotto scelto” ed il “prosciutto cotto alta qualità”.
Ognuna di queste tipologie ha specifiche normative riguardanti il contenuto di umidità e i metodi di produzione. Nonostante ciò, molti prodotti etichettati come “alta qualità” possono contenere additivi e conservanti che sollevano interrogativi sulla loro innocuità.
Tra i componenti più controversi ci sono i nitriti e i nitrati, utilizzati per prevenire la proliferazione del botulino. Sebbene questi additivi garantiscano una maggiore sicurezza, sono stati associati alla formazione di nitrosammine, sostanze potenzialmente cancerogene.
E molti prosciutti cotti contengono zuccheri, aromi artificiali e conservanti che possono alterare la salute a lungo termine. Un altro aspetto da considerare è la presenza di polifosfati, sostanze chimiche che possono interferire con l’assorbimento di minerali essenziali, come il calcio.
Questo è particolarmente allarmante per i bambini, i cui corpi in crescita possono subire conseguenze significative da un’assunzione eccessiva di tali additivi. Allo stesso modo, il glutammato monosodico, un esaltatore di sapidità, è sospettato di avere effetti negativi sul sistema nervoso.
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Molti consumatori credono che il prosciutto cotto di alta qualità sia una scelta salutare, ma la realtà è più complessa. La presenza di ingredienti come conservanti e zuccheri maschera le potenziali insidie. L’ideale sarebbe un prosciutto cotto realizzato solo con carne di maiale, sale e spezie naturali, senza additivi chimici.
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Ma ciò potrebbe compromettere la durata di conservazione del prodotto, spingendo i produttori ad utilizzare sostanze chimiche per prolungare la durabilità di questo tipo di alimento.
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Per ridurre i rischi associati al consumo di prosciutto cotto, è consigliabile leggere attentamente le etichette, optando per prodotti con pochi ingredienti e senza additivi artificiali. La trasparenza nelle pratiche di produzione è fondamentale; i consumatori dovrebbero cercare marche che testano i loro prodotti per garantire la massima sicurezza.
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