Le autorità di competenza sono intervenute di nuovo su uno specifico articolo per una condotta ritenuta come pubblicità ingannevole. La cosa è reiterata e sempre dalla stessa azienda.

A causa di una pubblicità ingannevole, le autorità preposte hanno proceduto con una vera e propria censura ai danni di uno specifico prodotto. Nella relativa pubblicità venivano attribuite proprietà benefiche ad una sostanza contenuta nello stesso. La cosa però non corrisponde al vero.

Una donna tiene un telecomando in mano
Una donna tiene un telecomando in mano (Freepik)

Il prodotto in questione è un integratore chiamato “Lattoferrina 200 Immuno” e proprio la lattoferrina veniva indicata come la sostanza capace di contrastare la stanchezza tipica del periodo primaverile.

Ma si tratta di una menzogna, con un caso conclamato di pubblicità ingannevole che ha motivato così l’intervento del Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. Lo spot in questione era andato in onda sulle reti della Rai a febbraio.

Chiaro l’intento di chi ha ideato questo slogan di proporre la lattoferrina ed il relativo integratore per qualcosa che non corrisponde alla realtà. La motivazione ufficiale è che non è possibile in alcun modo dimostrare la veridicità di tale claim, per cui le autorità in questione hanno provveduto ad intervenire in tal senso, secondo i protocolli del caso.

Pubblicità ingannevole, qual è l’integratore segnalato

Il prodotto porta la firma di Promo Pharma in qualità di produttore e da quanto risulta, avrebbe anche altri precedenti per pubblicità ingannevole.

Lattoferrina 200
Lattoferrina 200 (Foto Promo Pharma)

Anche in quel caso pomo della discordia furono delle proprietà non verificabili attribuite al suo integratore Lattoferrina 200, spacciato per un “alleato naturale contro il Covid”.

I riferimenti diretti nei confronti del virus che ancora circola in Italia e nel mondo furono ritenuti inequivocabili. E quindi passabili di un primo intervento, dal momento che anche in quel modo non esistono controprove di carattere medico e scientifico. In tale circostanza la condotta di Promo Pharma venne ritenuta “non corretta ed inopportuna”.

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