Delle rilevazioni compiute da ricercatori del nostro Paese svelano qual è la frutta migliore. Con un altro elemento molto importante.
Qual è la frutta migliore? C’è una gran varietà tra la quale potere scegliere ogni volta che andiamo a fare la spesa. Ed esistono svariati metodi per potere distinguere quali esemplari sono in grado di offrirci la qualità migliore. Ad esempio, nel caso delle angurie, sempre gettonatissime nel corso dell’estate, si consiglia di scegliere quelle con una chiazza color marroncino molto chiaro ad una delle sue estremità.
E devono anche produrre un rumore bello pieno una volta che bussiamo sulla sua scorza. Questa cosa infatti sarà indicativa del fatto che quel cocomero sarà bello pieno di acqua e certamente anche molto saporito. In generale poi dovremmo sempre esaminare il profumo emesso dai vari tipi di frutta e la loro consistenza. Ci accorgeremo facilmente di quale sia la migliore e quale no. Ma c’è anche un altro aspetto che riguarda questa cosa: qual è la frutta migliore dipende anche da un altro fattore.
In base a quanto posto in evidenza da alcuni studiosi della Università di Padova di stanza al Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse Naturali e Ambiente (DAFNAE), ecco qual è la frutta migliore. Quella che viene impollinata dalle varie specie di insetti che esistono in natura. Le api, i sirfidi, le farfalle, le falene, i coleotteri ed anche le vespe, che tanto ci fanno paura con il loro ronzio arrabbiato e con i loro pungiglioni pronti a colpirci.
Ma gli insetti “armati” ci aggrediscono solamente quando siamo noi a dare fastidio a loro. Sentendosi minacciati perciò questi esserini seguono il loro istinto e ci pungono come autodifesa estrema. Nel caso delle api questa cosa è anche letale per loro, perché muoiono subito dopo. Ad ogni modo dovremmo sempre evitare di uccidere questi insetti, meglio cambiare stanza se dovessimo incrociarli in casa. O fare in modo, con tanta cautela, di scacciarli.
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Il ruolo che api e compagnia giocano in natura è quindi molto importante non solo per la creazione di nuovi fiori. Ma anche perché possono dare vita, con il loro comportamento volto a fare avvenire la impollinazione naturale, a delle varietà di frutta che risultano essere migliori rispetto a quella coltivata con procedimenti che devono adattarsi alle dinamiche industriali. In questo modo la qualità è mediamente del 23% migliore, come specificato da un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” e che mostra i risultati dello studio italiano.
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Questi dati riguardano qualsiasi zona del mondo e quindi prescinde da variabili come il clima e le svariate latitudini del pianeta. Inoltre i frutti impollinati naturalmente sono anche più grandi e tendono a durare di più una volta che vengono colti. Mentre non sono stati notati effetti significativi sul sapore e sulle proprietà nutrizionali.
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