Vediamo quale pesce si può mangiare tutti i giorni e quali sono le specie dotate rispettivamente di più e di meno grassi.
Quale pesce dovresti mangiare per potere unire sapore e proprietà nutrizionali? Non tutte le specie ittiche sono uguali, con alcune varietà che assicurano maggiori proprietà molto utili per l’organismo.
In generale comunque una alimentazione basata essenzialmente su ciò che il mare ci dà rappresenta una delle diete più sane che ci siano al mondo. Ne è un esempio la cucina giapponese, specialmente quella dell’area di Okinawa, che è una delle principali isole del territorio nipponico e che sorge nell’Oceano Pacifico.
Attraverso il pesce possiamo assimilare i seguenti nutrienti:
- vitamine della famiglia B;
- vitamina D;
- acidi grassi buoni (omega 3 ed omega 6);
- proteine;
- selenio;
- fosforo;
- iodio;
- potassio.
Inoltre mangiare pesce comporta la assunzione di poche calorie, se non si esagera con il condimento. L’ideale sarebbe affidarsi a poco olio extravergine d’oliva in fase di cottura al forno, per non fare attaccare il corpo alla base. E poi di succo di limone e di spezie ed erbe aromatiche. No assoluto alla maionese, che è invece altamente calorica.
Quale pesce mangiare? Il più buono e meno grasso
La media di calorie in cento grammi di pesce risulta essere inferiore a 150-200 kcal, a seconda delle dimensioni. Il livello di grassi nei pesci varia stagionalmente a seconda se ci si trovi o meno nel periodo dell’anno in cui alcune specie sono solite deporre le uova.
Quando questo avviene, il livello di lipidi nel loro organismo diminuisce e questo li porta a sfruttare il grasso corporeo immagazzinato in loro per trarre i dovuti nutrimenti. Alcuni pesci poi, proprio in questo periodo, smettono di nutrirsi.
Quindi è questo il momento ideale per mangiare pesce in generale. Poi in definitiva alcune specie sono più magre in generale. C’è uno schema indicativo che riporta per l’appunto le specie ittiche dotate di meno grassi e quelle che via via ne possiedono di più:
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- molto magri (i livelli di grasso sono inferiori all’1%): la razza, il nasello, il gambero, le alici…;
- magri (i livelli di grasso sono compresi tra l’1% ed il 3%): la sogliola, la spigola, il palombo, il rombo, il calamaro, la seppia, le cozze, le vongole, l’aragosta…;
- semigrassi (i livelli di grasso sono compresi tra il 3% ed il 10%): la sarda, il dentice, la triglia, il tonno, il pesce spada, il sarago…;
- grassi (i livelli di grasso sono superiori al 10%): l’anguilla, l’aringa, lo sgombro, il salmone…
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Il consumo di pesce grasso dovrebbe essere circoscritto quindi ad una volta alla settimana. Quello più magro invece può essere mangiato anche con una frequenza maggiore.