Emergono dei risultati negativi per il capoluogo lombardo in merito alla qualità della sua acqua. Questo secondo Greenpeace, ma un’altra relazione dice tutt’altro.
Greenpeace ha reso noto il rapporto “Acque senza veleni” sulla qualità dell’acqua in Italia. Questo elenco di dati appositamente raccolti e che esprime anche la misura di sostanze esterne e potenzialmente nocive presenti nei bacini collegati alla rete idrica nazionale evidenzia la contaminazione dell’acqua in 235 città, tra le quali Milano. Purtroppo, i risultati per il capoluogo lombardo non sono stati incoraggianti.
I campioni prelevati in via Padova e in via delle Forze Armate hanno mostrato livelli di PFAS, sostanze perfluoroalchiliche, pari a 90,1 e 58,6 nanogrammi per litro (ng/l). Un terzo campione, prelevato in villa Litta (zona Affori), ha presentato un valore nettamente più basso, di 17,5 ng/l. Di conseguenza, Milano si posiziona al secondo posto, dopo Arezzo, per la media di PFAS, considerando 24 molecole; dal gennaio 2026, la somma totale non dovrà superare i 100 ng/l.
Qualità dell’acqua, cosa sono i PFAS ed i loro effetti sulla salute
I PFAS, acronimo di sostanze perfluoroalchiliche, sono un gruppo di composti chimici utilizzati in una vasta gamma di prodotti per le loro proprietà idrorepellenti e oleorepellenti. Queste sostanze possono accumularsi nell’ambiente e nel corpo umano, portando a effetti nocivi per la salute. Studi hanno associato i PFAS a problemi di fertilità, aumento del rischio di alcuni tumori, disfunzioni ormonali e malattie epatiche. Tra i PFAS più preoccupanti c’è il PFOS, che è stato classificato come possibile cancerogeno dall’IARC, l’agenzia dell’OMS per la ricerca sul cancro, con un valore di 9 ng/l rilevato a Milano.
Relativamente a questo rapporto stilato da Greenpeace, ci sono però delle discrepanze nei dati sulla qualità dell’acqua. Infatti i dati forniti dal gestore dell’acqua pubblica, MM, mostrano risultati diversi rispetto a quelli di Greenpeace, e le ragioni di questa differenza non sono ancora state chiarite. MM effettua controlli quotidiani sulla qualità dell’acqua potabile a Milano attraverso laboratori accreditati.
I risultati delle analisi sono pubblicati regolarmente sul loro sito, rendendoli accessibili a tutti. Nel 2024, sono stati analizzati 440 campioni per la presenza di PFAS, e nessuno ha superato i limiti di legge, che entreranno in vigore nel 2026. Il limite per la “Somma di PFAS” è fissato a 100 ng/l, e tutti i campioni analizzati sono risultati al di sotto di questa soglia.
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Strumenti di filtraggio e controlli
In merito ai prelievi effettuati da Greenpeace nell’ottobre scorso, MM ha eseguito campionamenti negli stessi punti, ottenendo risultati inferiori, compresi tra 15 e 30 ng/l. Questi valori sono significativamente più bassi rispetto ai 58 e 90 ng/l segnalati da Greenpeace, mostrando una differenza che può arrivare fino a due terzi.
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Le discrepanze nei dati hanno portato MM a collaborare con Greenpeace per indagare ulteriormente la situazione. L’acqua potabile di Milano è monitorata anche da ATS, garantendo un sistema di verifiche incrociate attraverso oltre 1.200 prelievi annuali, sempre nel rispetto delle normative vigenti.
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MM ha implementato filtri a carboni attivi in tutte le stazioni di estrazione, potabilizzazione e distribuzione. Questi filtri sono considerati efficaci nel trattamento dei PFAS e aiutano a ridurre ulteriormente la loro presenza nell’acqua potabile.