Esiste un limite massimo stabilito dalle più importanti autorità mondiali in ambito sanitario per quanto riguarda quanta carne rossa mangiare a settimana. Ed è meglio rispettarlo.
La carne rossa è una componente alla quale in tanti non sanno rinunciare. Filetto o bistecca non possono mancare sulle tavole di chi ama la carne rossa, da accompagnare con una bella insalata condita oppure con patatine fritte. Si sa però che l’assunzione in eccesso di carne rossa può comportare delle complicazioni di non poco conto per la salute. Perciò è necessario sapere qual è la quantità consigliata di carne rossa da rispettare ogni settimana.
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Da un lato, una corretta assunzione di carne rossa rappresenta è una fonte importante di proteine, ferro e vitamine del gruppo B, elementi essenziali per il benessere del nostro organismo. Tutte cose che questa tipologia di alimento sa dare in maniera più marcata rispetto alle controparti vegetali. Ma come detto, il consumo eccessivo di carne rossa è stato associato a vari rischi per la salute, come l’aumento del rischio di malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Ma quale è la quantità raccomandata di carne rossa da mangiare quotidianamente per sfruttare i suoi benefici senza esporsi a rischi?
Quanta carne rossa a settimana per l’OMS?
Le linee guida nutrizionali di diverse organizzazioni, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’American Institute for Cancer Research (AICR), consigliano di limitare il consumo di carne rossa a massimo 500 grammi a settimana, equivalenti a circa 70 grammi al giorno. Questa quantità è ritenuta sufficiente per trarre i benefici nutrizionali della carne senza oltrepassare il limite di rischio considerato sicuro. Con mezzo chilo alla settimana non si sgarra, quindi.
Fa la differenza però anche quella che è la tipologia di carne rossa consumata. Le carni lavorate, come salumi e insaccati, dovrebbero essere consumate con ancora maggiore moderazione, poiché sono state associate a un rischio più elevato di patologie. Sostituire la carne rossa con alternative più magre, come carni bianche, pesce, legumi e fonti vegetali di proteine, è un approccio consigliabile per un’alimentazione equilibrata. Queste alternative forniscono nutrienti vitali con un minor apporto di grassi saturi e calorico.
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Come per molte altre tematiche legate alla salute, l’importante è costituito dall’essere moderati ed anche dal variare. Poi pure la qualità della carne gioca un ruolo importante. Optare per carni provenienti da animali allevati in modo sostenibile e biologico, ad esempio, può ridurre l’esposizione a ormoni e antibiotici.
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Come capire se si sta mangiando troppa carne?
Ed il metodo di cottura può influenzare l’impatto della carne rossa sulla salute; metodi più salutari come la griglia o la cottura al forno sono preferibili rispetto a fritture o cotture a temperature elevate, che possono creare sostanze potenzialmente dannose.
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Diversi studi evidenziano anche il ruolo di una dieta complessivamente equilibrata. Incorporare abbondanti frutta e verdura permette di bilanciare l’apporto di nutrienti e di antiossidanti, contrastando gli effetti potenzialmente nocivi di un eccessivo consumo di carne rossa.
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Una dieta ricca di fibre, provenienti da cereali integrali, legumi e vegetali, può contribuire a mantenere il benessere intestinale e prevenire malattie. Potrebbe anche capitare di avvertire puntualmente dei problemi di digestione dopo il consumo di carne rossa. In questo caso è consigliabile ridurre ulteriormente la sua frequenza per arginare i fastidi.