Gli alimenti fritti rappresentano un vero e proprio tallone d’Achille per gli italiani e non solo, ogni pietanza assume un sapore diverso nel momento in cui viene preparata tramite questo metodo di cottura… ma quante volte la settimana possiamo mangiare davvero gli alimenti fritti?

Nel momento in cui parliamo della frittura sappiamo benissimo che facciamo riferimento a un sistema di cottura non del tutto light, l’olio e gli ingredienti spesso utilizzati per questo tipo di alimenti rendono il piatto molto più ricco del dovuto.

Quanto volte possiamo mangiare la frittura nella settimana?

In un quadro alimentare e imparare a capire dove collocare la frittura diventa davvero molto importante, dato che in questo modo riusciremo a rendere la dieta più semplice da seguire e non un vero e proprio fardello. Nonostante, la quantità di calorie previste all’interno degli alimenti fritti è giunto il momento di chiarire quante volte possiamo concederci questi alimenti nell’arco di una settimana.

A ogni modo, nutrizionisti e medici gli altri campi convengono in un’unica risposta comune… ovvero non dovremmo rinunciare per nessun motivo al mondo alla pittura ma non eccedere oltre le due volte alla settimana.

Cosa comporta l’eccesso di frittura?

Facendo riferimento ad un’alimentazione sana ed equilibrata, quindi, anche la frittura può trovare il suo spazio purché non si eccede nelle quantità e non si vada oltre le due volte alla settimana così come abbiamo spiegato precedentemente. I rischi che arrivano con un eccesso di frittura non fanno riferimento solo ad un eventuale aumento del peso, ma riguardano il buono stato di salute di ognuno di noi.

Vari ricerche scientifiche hanno permesso di capire come un eccesso di scrittura porti un vero e proprio scompenso fisico per l’uomo, in particolar modo questo metodo di cottura complice anche la presenza di olio va a promuovere lo stress ossidativo e la neuro infiammazione celebrale.

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Il tutto non finisce di certo qui, perché in questo calderone rientrano anche sintomi di ansia è una predisposizione alla depressione. il consumo costante e continuativo di alimenti cotti tramite scrittura, inoltre, crea uno squilibrio nella pressione sanguigna e promuove la formazione del colesterolo cattivo, principalmente responsabile di restringimento delle vene che portano al cuore predisponendo la persona maggiormente a rischio infarto.

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