Perché mangiare insalata in busta, cosa contiene e come viene lavato questo prodotto. Quali sono i vantaggi e quali i punti controversi di questo alimento.
L’insalata in busta è un prodotto presente da decenni sul mercato. Le marche che operano nel settore sono tante ed anche la gamma entro la quale scegliere è molto vasta, con diverse specialità da potere acquistare e consumare all’instante.
E l’insalata in busta comporta molti vantaggi, come ad esempio la facilità di fruizione e la velocità nel fare ciò. Basta avere con sé un piatto ed un paio di posate ed il gioco è fatto. Per questo tale articolo alimentare si trova alla base di molti pranzi sul posto di lavoro.
Così vengono garantiti comodità, leggerezza ed anche gusto. Perché tutti i tipi di insalata in busta esistenti sanno dare il proprio contributo in fatto di sapore percepito. Ovviamente poi, trattandosi di insalata, le calorie contenute sono basse.
Occorre però fare alcune valutazioni su alcune modalità di consumo ed anche sulla frequenza e sulla quantità. Ci sono delle conseguenze nel mangiare spesso dell’insalata in busta? E quali sono i limiti di tempo da rispettare una volta aperta e messa da parte per un consumo in un secondo momento?
Insalata in busta, fa male oppure no?
Il mercato in questo settore ha conosciuto una crescita costante, che vede poi tradizionalmente un aumento importante ogni volta che giunge l’estate. Infatti tale alimento si presta meglio ai periodi più caldi dell’anno, climaticamente parlando.
Perché preferire l’insalata imbustata a quella fresca? Quella a chilometro zero è biologica e non c’è alcun uso di sostanze chimiche per il loro trattamento. E non vi è neppure alcun impatto ambientale. Tuttavia anche le insalate imbustate comportano dei vantaggi.
Ad esempio sui controlli in ambito di sicurezza alimentare e sulla scelta dei prodotti. Specialmente nel caso di acquisto di prodotti più grandi, che in genere hanno una spesa meglio proporzionata rispetto alle porzioni singole.
Quella confezionata è una insalata tagliata e tende a deperire alquanto velocemente, una volta aperto il suo sacchetto. In genere andrebbe mangiato tutto entro 24 ore proprio dall’apertura, anche se è possibile mantenere sapore e consistenza anche a distanza di poco meno di una settimana.
È sicuro? I vantaggi
Però è più sul piano della salubrità che ogni prodotto aperto, e non solo le insalate, andrebbe consumato poi il prima possibile.
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La filiera comporta però dei consumi ed un impatto ambientale tra trasporto, trattamento industriale, confezionamento e nuovo trasporto del prodotto finito ai punti vendita della grande distribuzione.
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Una insalata fresca però non sempre può essere tale. E più di una volta sarà capitato di osservare i pezzi esposti al supermercato od all’ortofrutta, troppo secchi o addirittura marci oltre che rovinati.
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E poi si tratta di prodotti che vengono toccati da più persone nell’arco della giornata. Alla fine l’insalata imbustata è conveniente, a costo di un prezzo maggiore che però rispecchia la qualità finale.