Quel che le forze dell’ordine hanno portato alla luce fa mettere sul caso della ragazza morta per shock anafilattico fa mettere le mani tra i capelli.
Ragazza morta per shock anafilattico, la notizia destò un enorme scalpore quando avvenne un anno fa. Era proprio gennaio del 2023 quando una giovane di soli vent’anni, Anna Bellisario, finì con il ricevere dei soccorsi immediati che però non si rivelarono sufficienti nel salvarle la vita.
Alla ragazza morta per shock anafilattico fu fatale quanto successo durante una cena che lei ebbe con il suo fidanzato in un ristorante di Milano, il 26 gennaio del 2023.
La morte a causa di una violenta reazione allergica si verificò a distanza di pochi giorni, dopo un ricovero in ospedale e dieci giorni di coma. Si era scoperto che la ragazza morta per shock anafilattico era allergica nello specifico a uova e latte.
Subito i sospetti in merito alla causa del decesso portarono gli inquirenti che avevano seguito questo controverso caso ad interessarsi al dessert mangiato nel corso di quella cena.
Ragazza morta per shock anafilattico, scoperte raccapriccianti dalle autorità
La vittima aveva avvisato il personale del ristorante dove avrebbe cenato delle allergie delle quali soffriva. Come dolce le venne servito un tiramisù vegano, che, come riportato sull’etichetta, non riportava alcun ingrediente riconducibile a latte o uova.
Ed invece si è scoperto che, per un errore nelle fasi di realizzazione industriale, quel tiramisù vegano alla fine vegano non era. È delle scorse ore la conferma che il prodotto in relazione, il “Tiramisun” prodotto da Glg srl, presentava invece delle tracce di latte.
Le informazioni in etichetta non hanno mai menzionato alla possibilità che il prodotto potesse presentare delle tracce di latte. Un’altra scoperta riguarda il fatto che lo stabilimento industriale coinvolto vede la realizzazione sia di prodotti vegani che normali. Lo riporta il fatto alimentare.
Adesso la Procura di Milano ha inoltrato una interdizione all’esercitare l’attività imprenditoriale ad un uomo ed una donna responsabili della Glg srl.
Ci sono gravi responsabilità
Le conclusioni alle quali è giunta la stessa Procura milanese riguardano il fatto che nel tiramisù vegano in questione c’era del mascarpone, con una quantità di caseina tale da ritenere la cosa non come un semplice contaminante.
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E i rilievi compiuti dagli investigatori avrebbero confermato una serie di situazioni passabili di contestazioni per quanto riguarda il modus operandi nella produzione del prodotto. Tra questi spiccano la preparazione sottoposta ai dipendenti dello stabilimento e la prevenzione e riduzione dei possibili pericoli in fase di produzione.
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Ci sono anche delle intercettazioni telefoniche compiute a più di due settimane dal caso fatale di Anna Belisario, in cui una dei titolari dell’azienda sottovalutava le possibili conseguenze in caso di assunzione del prodotto da parte di una persona allergica.
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“Questo prodotto non lo facciamo per gli allergici ma per i vegani”. Ed ancora, un’altra cosa emersa sarebbe un registro “posticcio” nel quale si parla di una formazione e prevenzione impeccabile per i dipendenti, realizzato però ad arte solo dopo il caso fatale.