Il Ministero della Salute ha diffuso due circolari informative che riguardano altrettanti gravi richiami alimentari. I dettagli.
Due richiami alimentari interessano i punti vendita preposti in Italia. Si tratta di un ingrediente e di un prodotto tipico, nello specifico.
I motivi di questi due richiami alimentari sono da attribuire, nel caso dell’ingrediente, ad una presenza oltre i limiti stabiliti dalle attuali norme sulla sicurezza alimentare di una specifica micotossina.
Nell’altro dei due richiami alimentari si riscontra invece la presenza dei batteri della Salmonella e della Listeria.
L’intossicazione da micotossina riguarda una farina. I batteri di Salmonellosi e Listeriosi, la cui presenza è definita “possibile” da parte del Ministero della Salute, si troverebbero invece all’interno di un salame.
Richiami alimentari, i dettagli per riconoscere i due prodotti
In merito alla farina, questo prodotto è realizzato da Molino Riva srl. Si tratta della Farina per polenta bramata La Classica, il cui lotto di produzione è il 120125. Cosa che coincide anche con la data di scadenza o termine minimo di conservazione, che è il 12 gennaio 2025.
Lo stabilimento di produzione è situato in Lombardia, nella località di Garbagnate Monastero, in provincia di Lecco. Ogni unità ha un peso di 1 kg in confezioni sottovuoto.
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Il salame (denominazione di vendita “Salame Cacciatore”, n.d.r.) è realizzato invece da Villani Spa avente come numero di lotto il 240222. In questo caso lo stabilimento si trova a Castelnuovo Rangone, località emiliana ubicata in provincia di Modena.
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Non bisogna mangiare i prodotti indicati
La data di scadenza o termine minimo di conservazione è indicata nel giorno 15/07/2022 ed ogni unità messa in vendita e ritirata riporta le seguenti indicazioni per quanto riguarda il peso: 170 g/sfuso – (per dettagliante :Lotto cartone 1326212).
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In entrambi i casi il Ministero della Salute informa i consumatori che entrambi gli articoli alimentari non vanno consumati, a scopo precauzionale. E tutti e due vanno riconsegnati al punto vendita dove sono stati acquistati, anche senza disporre dello scontrino di acquisto. In tal modo si potrà ottenere il rimborso della somma spesa.
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