Da parte del Ministero della Salute giunge una serie di richiami alimentari tutti riconducibili ad una problematica da non sottovalutare.
Richiami alimentari a cascata da parte del Ministero della Salute. L’Ente ha diffuso diverse notifiche all’interno delle quali ha disposto per il ritiro dai comuni circuiti di vendita di prodotti di diverso tipo. Queste tutte le informazioni del caso.
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Dei richiami alimentari riguardano gli articoli a marchio Dolciaria Pelacchi srls. Ci sono sei lotti di Ricciarelli Artigialiani di Cambiano tolti dagli scaffali per mancato inserimento in etichetta dell’ingrediente “albume d’uovo”. Cosa che dà adito ad na problematica di tipo allergene.
I lotti sono i seguenti, con tanti di data di scadenza o termine minimo di conservazione:
- L180121 (18/07/21);
- L090321 (09/09/21);
- L100521 (10/11/21);
- L110221 (11/08/21);
- L230421 (23/10/21);
- L090621 (09/12/21);
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Richiami alimentari, la lista prosegue
Sempre legato al produttore Dolciaria Pelacchi srls, ci sono i Mandorlini Di Mauro ed i Ricciarelli Artigianali di Cambiano, sempre Di Maruo, sottoposti ad analoga problematica. In questo caso bisogna fare riferimento ai lotti ed alle date di scadenza o TMC seguenti:
- L.010421 (01/12/21);
- L.100521 (10/01/22);
- L.100621 (10/02/22);
Le confezioni in questo caso presentano un peso di 200 grammi.
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Altre notifiche, cosa fare
Infine ci sono i prodotti di Pasticceria Assortita Ricciarelli, che ancora una volta per la già descritta problematica allergene alle uova, presenta con questo marchio tre prodotti sottoposti a richiami alimentari. Sono quelli con lotto e TMC qui descritti, ricciarelli e catanesi:
- L.090321 (09/09/21);
- L.260521 (26/11/21);
- L.093021 (09/09/21);
- L.260521 (26/11/21);
- L.050221 (05/08/21);
- L.010421 (01/10/21),
- L.050521 (05/11/21);
Viene posta alla attenzione dei consumatori che si accorgano eventualmente di avere in casa uno o più degli articoli descritti di fare attenzione. Qualora ci sia una esposizione all’allergene uova, occorre restituire i prodotti indicati.
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Riportandoli al supermercato dove è avvenuto l’acquisto, sarà possibile ottenere il rimborso della cifra spesa. In casi come questo che riguardano in maniera diretta lo stato di salute dei consumatori, non risulta indispensabile presentare lo scontrino di riferimento.