I richiami alimentari comunicati dal Ministero della Salute: cosa riguardano e qual è la motivazione alla base, i dettagli.
Ci sono dei richiami alimentari che riguardano il mercato italiano. Ed è il Ministero della Salute ad avere fornito le informazioni ufficiali in merito. Ci sono tre prodotti tutti riconducibili alla stessa azienda che però le autorità di monitoraggio in fatto di sicurezza alimentare.
Due di questi richiami alimentari in questione sono riconducibili tutti alla ditta Pedon S.p.a. e condividono anche il medesimo marchio. Si tratta di DBT in due casi e di cucina e sapori in quello rimanente. Gli articoli DBT sono dei semi di chia (salvia hispanica), come riportato dalla denominazione di vendita.
La differenza tra questi due prodotti soggetti a richiami alimentari da parte del Ministero della Salute sta solamente nel peso. Questi semi di chia oggetto delle due notifiche di richiami alimentari presentano infatti rispettivamente delle confezioni da 150 grammi e da 250 grammi.
Sono disponibili le date di scadenza o termine minimo di conservazione ed i numeri di lotto. Che sono coincidenti. Le confezioni da 150 grammi hanno come indicazione 18/06/23, quelle da 250 grammi il 19/06/23.
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Richiami alimentari, le indicazioni per riconoscere gli articoli contestati
C’è poi il terzo prodotto che riporta come indicazione di data e lotto il giorno 11/06/23 ed il suo nome o la ragione sociale dell’OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato è MD spa.
In tutti questi casi i motivi dei richiami sono da individuare nella presenza di un ingrediente la cui assunzione potrebbe comportare nelle reazioni allergiche in chi è interessato da questa situazione. Si tratta dell’allergene soia, la cui presenza non è indicata in etichetta.
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Per questo motivo chiunque abbia una problematica di questo tipo è tenuto a riconsegnare le unità eventualmente acquistate ai rispettivi punti vendita.
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Il tutto anche senza esibire lo scontrino di acquisto, dal momento che stiamo parlando di una situazione di urgenza che va ad interessare la salute dei consumatori.
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