Arriva una serie di richiami alimentari da parte delle autorità preposte, per i rischi sulla sicurezza che ci sono verso la nostra salute.
Una serie di richiami alimentari colpisce il mercato italiano. Come fatto sapere dal Sistema Rapido Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi, le autorità hanno bloccato un lotto di un prodotto che il nostro Paese esporta dall’estero.
Si tratta di biscotti con latte e uova dal Pakistan, che viene indicato come un “Paese senza piano residui autorizzato”. Questo vuol dire che alcuni articoli alimentari provenienti da lì non dispongono delle garanzie e/o dei permessi necessari per potere essere ritenuti sicuri.
In virtù di ciò, il RASFF ha disposto per la distruzione di questo prodotto, che non deve in alcun modo essere ingerito. Al tempo stesso poi il RASFF ha indicato altri due richiami alimentari, venendo ripreso in ciò anche dal Ministero della Salute.
Apprendiamo da parte dell’Ente che non vanno consumati alcuni lotti di questi prodotti. Uno è il Liquore di Liquirizia che reca il marchio “Caffè Pazzini”, con lo stesso che viene prodotto nello stabilimento del Comune romagnolo di Coriano, in provincia di Rimini.
Questo liquore sottoposto a richiami alimentari reca il numero di lotto L.09-21 mentre non è indicata alcuna data di scadenza. Ogni unità venduta ha i seguenti riferimenti per quanto riguarda il peso: 1,09 kg / Volume 50 cl. Il motivo del richiamo è da indicare nella possibile presenza di ocratossina A.
E ci sono anche delle Mini gallette mais e legumi, come riportato dalla denominazione di vendita, con il marchio Fior di Natura. Prodotto da Curti s.r.l. per Eurospin Italia S.p.A., queste gallette non vanno consumate se hanno come numero di lotto P21110547.
Hanno come data di scadenza 8 agosto 2022 ed ogni unità pesa 80 grammi. Il motivo del richiamo di queste gallette, realizzate nello stabilimento di Valle Lomellina, in provincia di Pavia, è da individuare nella presenza dell’allergene latte, cosa non indicata in etichetta.
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Gli articoli indicati non vanno consumati e devono essere consegnati ai supermercati od ai punti vendita dove è avvenuto l’acquisto, anche senza esibure lo scontrino. E si avrà diritto ad un rimborso.
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