Controllate se avete in casa questi due prodotti, entrambi sottoposti ad altrettanti richiami alimentari per delle problematiche importanti.
Due richiami alimentari contraddistinguono la situazione per quanto riguarda il mercato italiano. A parlarne è in entrambi i casi il Ministero della Salute, che fa sapere anche quelli che sono i dettagli salienti allo scopo di riconoscere questi articoli.
Il primo dei casi di richiami alimentari riguarda della ricotta senza lattosio, la cui denominazione di vendita precisa è “ricotta senza lattosio (meno di 0,01 g per 100 b), recante il marchio “Selex Vivi Bene”.
Realizzato da Caseificio Pugliese F.lli Radicci S.p.A., questo prodotto caseario esce fuori dallo stabilimento della località piemontese di Lauriano, in provincia di Torino.
Il numero di lotto interessato è L21307 e la data di scadenza o termine minimo di conservazione coincide con il giorno 18/12/2021. Ogni unità è costituita da delle vaschette circolari a chiusura ermetica dal peso di 250 grammi.
Il ritiro dagli scaffali di tutti i supermercati ed i negozi di alimentari interessati è avvenuto per via della presenza di lattosio, cosa però non indicata all’interno della lista degli ingredienti posta nel retro della confezione.
Un’altra situazione riguarda invece dei funghi shiitake 40 g (come da denominazione di vendita, n.d.r.) con marchio del prodotto Arche Naturprodukte GmbH, una ditta attiva nell’ambito del settore alimentare che produce e che distribuisce tale prodotto nel suo stabilimento di Hildem, in Germania.
Qui troviamo due lotti – 31/08/22 e 30/11/22 – che corrispondono anche alle rispettive date di scadenza e che sono contraddistinti dalla presenza di solfiti, allergeni la cui presenza pure stavolta non trova alcun riferimento nell’etichetta. Ogni confezione pesa 40 grammi.
Questi funghi, così come la ricotta, non vanno consumati se si è soggetti a problematiche di intolleranza o di allergia alle sostanze indicate. In questo caso va restituito tutto quanto al supermercato od al negozio di riferimento.
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Ed in questo modo si avrà diritto ad ottenere il rimborso di quanto speso in precedenza, oppure si potrà procedere con una sostituzione. Situazioni come queste non richiedono la presenza dello scontrino originario, visto che si tratta di un qualcosa di urgente che riguarda la salute dei consumatori.
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