Che cosa riguarda il richiamo alimentare per gianduiotti e cremini che le autorità incaricate hanno emanato quest’oggi, la situazione:
Un richiamo alimentare per gianduiotti e cremini, i famosi dolcetti prodotti dalla Pernigotti, ha interessato nello specifico diversi lotti di questi prodotti. La società piemontese ha provveduto prontamente a togliere dalle vendite le unità interessate.
E del richiamo alimentare di gianduiotti e cremini ha parlato anche il Ministero della Salute, che ha ribadito come, a scopo precauzionale, si sia resa indispensabile l’azione che ha portato questi dolciumi ad essere tolti dalle vendite.
Il motivo che sta alla base del richiamo alimentare di gianduiotti e cremini in questione è alquanto grave. Infatti si parla di una contaminazione avvenuta per opera di corpi estranei, e di una specie di insetti in particolare.
I controlli del caso hanno fatto si che gli ispettori incaricati abbiano scovato delle larve di plodia in alcuni campioni sottoposti ad analisi sulla qualità. Si tratta di una specie di farfalle della farina.
Tra i prodotti tolti dal mercato abbiamo:
I lotti di cremino tolti dalle vendite sono:
Quelli di gianduiotto sono invece:
Questi valori dei rispettivi lotti fanno riferimento anche ai rispettivi termini minimi di conservazione o date di scadenza. I cioccolatini indicati sono posti in vendita esclusivamente all’interno di sacchetti dal peso di 150 grammi.
Lo stabilimento di Pernigotti si trova a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, che è anche dove la storica azienda ha sede.
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Qui è possibile prendere visione delle notifiche di richiamo alimentare che il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito web ufficiale:
avviso sul richiamo dei cremini;
avviso sul richiamo dei gianduiotti;
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Si invitano i consumatori che abbiano acquistato nell’eventualità una o più unità dei prodotti indicati a non consumarli.
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Ed a riconsegnarli al punto vendita dove è avvenuto l’acquisto, per potere procedere con un rimborso o con una sostituzione in relazione alla cifra spesa. Il tutto anche senza non disporre più dello scontrino di riferimento, cosa non richiesta dalle norme attualmente vigenti in fato di sicurezza alimentare.
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