Da parte delle autorità di controllo giunge una circolare che mette in guardia sull’esistenza di un richiamo alimentare, tutti i dettagli.
Un prodotto ha subito un provvedimento di richiamo alimentare, per ordine diretto del Ministero della Salute. La disposizione diffusa dall’Ente sul proprio sito web nell’apposito spazio dedicato a situazioni di questo tipo.
Entrando più nel dettaglio, veniamo a sapere dalla circolare ministeriale che l’articolo sottoposto a richiamo alimentare è a marchio “Naturera Polot” e che la sua denominazione di vendita è “Preparato in polvere per cioccolata classica”.
Il nome o ragione sociale dell’OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato è “General Fruit Srl”, con lo stabilimento di produzione che è ubicato nella località lombarda di Boltiere, in provincia di Bergamo.
Richiamo alimentare, come riconoscere l’articolo indicato
La problematica riscontrata dalle autorità preposte a seguito di un controllo qualità compiuto su un campione di prodotto è di quelle che porta sempre, in situazioni analoghe, a generare una ordinanza di richiamo alimentare.
All’interno dell’articolo indicato sono state trovate delle possibili tracce di ossido di etilene. In particolare in un ingrediente utilizzato, ovvero la farina di carrube. A seguito di ciò, ed a scopo cautelativo, le autorità del caso hanno decretato il richiamo alimentare.
Questo prodotto ha come numero di lotto la sigla L20009087 e come data di scadenza o termine minimo di conservazione il giorno 01/12/2023. Ogni unità ha un peso di un chilo.
Cosa deve fare chi ha comprato questo prodotto
L’ossido di etilene è una sostanza impiegata nell’ambito della produzione industriale in qualità di pesticida. Una presenza in eccesso potrebbe però causare dei problemi alla salute di chi assume degli alimenti contaminati.
In più, da luglio del 2021, la Commissione Europea ha stabilito che non esiste un limite massimo a cui fare rifermento. Per cui, anche in presenza di un solo mg di ossido di etilene (o anche meno, n.d.r.) deve sempre scattare un ritiro dal commercio, per tutelare la salute dei consumatori.
E chiunque abbia in casa uno o più pezzi del prodotto indicato è tenuto a restituirlo al punto vendita dove è avvenuto l’acquisto precedentemente. Situazioni di urgenza come quella appena descritta poi non richiedono il dovere esibire lo scontrino.
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