Che cosa c’è sapere in merito al richiamo alimentare per rischio chimico che le autorità hanno appena reso noto sul web.
Un richiamo alimentare per rischio chimico trova spazio tra quelle che sono le più recenti comunicazioni ufficiali comunicate da parte del Ministero della Salute. E si tratta di un qualcosa di urgente, che riguarda un articolo alimentare all’interno del quale è emersa una irregolarità.
Figura esserci un aspetto che cozza con quelle che sono le vigenti norme in materia di sicurezza alimentare. Da qui la decisione da parte degli ispettori incaricati di compiere i dovuti controlli di emanare questo richiamo alimentare per rischio chimico.
Quel che è stato riscontrato riguarda una concentrazione di iodio oltre i limiti di legge, come specificato nello spazio dedicato al motivo del richiamo.
La notifica di richiamo indicata nella notifica pubblicata sul sito web ufficiale del Ministero della salute riporta tutte le informazioni che servono ai consumatori per individuare il prodotto in questione.
Questo prodotto è riconoscibile dalla sua denominazione di vendita, che recita “Alghe Kombu disidratate 100 gr*50”. Il marchio è quello di Jin Hai Lin.
Ed il nome o la ragione sociale dell’OSA che legittima la messa in vendita del tutto è Store SRL – via Maestri del Lavoro 19/21 – 50013 Cambi Bisenzio (FI).
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Il produttore di queste Alghe Kombu disidratate è l’azienda Fuzhouhailin Food Co. LTD, con stabilimento di produzione che si trova in Cina.
C’è un solo lotto che risulta essere coinvolto dalla problematica indicata. È il numero 202302, mentre tutti gli altri sono sicuri e possono essere consumati. Per quanto riguarda la data di scadenza o termine minimo di conservazione che bisogna prendere come punto di riferimento è 07/08/2024.
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In virtù di ciò i consumatori che abbiano acquistato uno o più pezzi di questo prodotto sono tenuti a restituire tutto quanto. La cosa va fatta presso il punto vendita dove è avvenuto l’acquisto. E si potrà ricevere un rimborso od una sostituzione.
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Cosa tra l’altro che è possibile compiere anche senza procedere con il dovere esibire lo scontrino. Infatti la questione riguarda una situazione di emergenza e che coinvolge direttamente la salute dei consumatori.
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