Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di un integratore alimentare contenente vitamina C per un rischio chimico. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Con l’avvento della stagione fredda molti scelgono di rinforzare l’organismo assumendo degli integratori, il cui scopo è appunto quello di intensificare l’apporto di alcuni elementi per migliorare la salute. Proprio per questo motivo in generale questi prodotti non andrebbero acquistati e consumati senza un preventivo consiglio del proprio medico curante. Pur essendo spesso naturali e facilmente reperibili senza alcuna prescrizione, non sempre possono far bene perché bisognerebbe prima valutare qual è l’esigenza specifica di chi ha intenzione di iniziarne l’assunzione. In ogni caso i rischi alla salute ci sono sempre, per cui è buona condotta avvisare il proprio specialista di fiducia, il quale saprà consigliarvi su ciò che è meglio per voi. Detto ciò vediamo nello specifico qual è il prodotto oggetto del richiamo e tutti i dettagli relativi al lotto.
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Richiamo integratore alimentare | Vitamina C | Tutte le info
Il Ministero della Salute ha diramato una nota con la quale ha disposto il ritiro di alcune confezioni di un integratore il cui marchio è ‘Ligne del Plantes’. La denominazione di vendita è nello specifico ‘Vitamina C 500 mg + Zinco Acerola e Manna di Bambù 60 CPS’. La Ragione sociale dell’OSA con cui il prodotto è commercializzato è Natura Service Srl mentre il marchio di identificazione del produttore è Hedelab. Il nome completo del produttore dell’integratore richiamato è Hedelab Sa Zonig Industriel. Il numero del lotto ritirato è 21139B la cui lavorazione è avvenuta nello stabilimento situato in Route di Wallonie numero 138/140 a Ghlin, una cittadina che si trova in Belgio. Le confezioni oggetto del ritiro sono scatole da quattro blister contenenti quindici capsule per un totale di sessanta capsule.
La data di scadenza o termine ultimo di conservazione del lotto è maggio 2024. Il motivo per il quale il prodotto in questione è stato richiamato è la presenza di ossido di etilene in una quantità superiore ai limiti consentiti dalla legge all’interno della materia prima. Nello specifico esso si trova nell’estratto di Bambusa Arundinacea (75% silicio naturale). Il Ministero nella nota condivisa raccomanda ovviamente di non consumare il prodotto e di restituirlo immediatamente presso il punto vendita in cui il consumatore lo ha acquistato.
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