Un nuovo dato allarmante è stato diffuso nel corso delle ultime ore, un rincaro di frutta e verdura del 500% che ha innescato non poche paure e preoccupazioni.
Nel corso dell’ultimo anno la parola ‘rincaro’ desta non poche preoccupazioni per gli italiani che hanno dovuto revisionare le proprie abitudini nel momento in cui ci si reca al supermercato a fare la spesa, ma a festare preoccupazioni però troviamo anche l’aumento avvenuto nel campo della frutta e verdura venduta al banco.
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I fattori che hanno contribuito nei vari rincari sono molteplici, ma il caso delle ciliegie vendute a 17 euro al chilo nei pressi di Milano ha aperto un nuovo precedente che a quanto pare si sta verificando anche in altre città italiane.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, il caso delle ciliegie vendute a 17,90 a Milano, raccolte nelle campagne di Conversano e Turi (Bari), ha registrato un rincaro considerevole considerando che il ‘commerciante’ le ha pagate all’agricoltore da 1,80 a 3 euro. Un rincaro che è stato fissato al tasso d’aumento di circa 894%.
Un rincaro preoccupante che ha colpito le ‘ciliegie’, ma che sta toccando anche altri prodotti e che sta toccando principalmente la vendita al dettaglio di tali prodotti ma che coinvolge anche i supermercati.
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La risposta a questa domanda può dipendere davvero da molteplici fatto e che dovrebbero essere delineati caso per caso, a seconda del settore di produzione. Il caso delle ciliegie, così come spiegato precedentemente, è un precedente che vari esperti e sigle che si occupano della tutela dei consumatori stanno cercando di tenere quanto più possibile sotto controllo.
Secondo un primo esame del rincaro, secondo quanto reso noto da numerosi quotidiani che si stanno occupando mediaticamente del caso, sarebbe da attribuire ad un aumento preoccupante anche dei costi di produzione che gli agricoltori devono fronteggiare. Un effetto domino che, quindi, comporta un rincaro dei prezzi in grado di toccare percentuali preoccupanti come, appunto, quella della soglia del 500%.
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