Il pericolo di incappare in infarto e ictus diventa maggiore quanto più mangiamo in maniera sbagliata e sregolata. Lo conferma uno studio.

Patologie come infarto e ictus possono trarre origine, tra le varie cause, anche da una alimentazione sbagliata. Lo conferma uno studio che ha trovato pubblicazione sulla rivista specializzata di settore ‘Journal of the American College of Cardiology‘ e che ha visto una osservazione diretta su un maxi campione di più di 200mila soggetti.

Rappresentazione di un infarto
Rappresentazione di un infarto (Foto Canva – Ricettasprint.it)

Studio condotto dalla prestigiosa Università di Harvard assieme ad altri soggetti di primo piano di Boston in ambito medico. Le analisi sono andate avanti sin dalla fine degli anni ’80 e hanno permesso la rilevazione di tantissimi dati significativi.

Anzitutto la differenziazione tra diete più o meno antinfiammatorie. Un regime alimentare da includere nella prima categoria ha fatto vedere un rischio ridotto, in merito alla possibilità di contrarre infarto e ictus, rispettivamente del -46% e del -28%.

Sotto accusa ci sono alimenti ricchi di grassi saturi, zuccheri raffinati ed altre sostanze che servono a conferire al cibo maggiore gusto ed un aspetto migliore. Ma che, se assunti in maniera prolungata, possono risultare molto nocivi.

Infarto e ictus, i cibi da evitare e quelli consigliati

Un esempio di infiammazione legata ad una alimentazione errata è la glicemia, come anche la formazione del colesterolo e l’ostruzione delle arterie. Tipici alimenti infiammatori sono:

Del cibo insalubre che fa male
Del cibo insalubre che fa male (Foto Canva – Ricettasprint.it)
  • carne rossa;
  • carne lavorata;
  • carboidrati raffinati (zuccheri e farina bianca);
  • bevande gassate o zuccherate;
  • alcolici;

Al contrario sono antinfiammatori:

  • frutta;
  • verdure;
  • cereali integrali;
  • thè;
  • caffè;
  • vino;
  • l’olio extravergine di oliva;
  • pesce grasso;

Ma sul rischio o meno di contrarre infarto e ictus giocano anche altri fattori. Ad esempio la propensione al fumo, al movimento, fattori di ereditarietà e peso.

Quello che servirebbe fare sarebbe assumere soprattutto vitamine A, C, antiossidanti e sali minerali. Ottima anche la frutta secca, se mangiata con moderazione (circa 25-30 grammi, magari a merenda di pomeriggio).

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Il cibo antinfiammatorio va limitato il più possibile

Sia la frutta secca che il pesce forniscono il necessario quantitativo di acidi grassi benevoli come Omega 3 ed Omega 6. Poi sono ottimi anche i legumi e la carne di pollo o tacchino.

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Il punto di riferimento da assumere come stella polare è la Dieta Mediterranea, acclamata in tutto il mondo da dietologi e nutrizionisti e ritenuta universalmente come portatrice di enormi benefici per il corpo.

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Chiaro che le patatine fritte piacciono a tutti, ma non dobbiamo mangiarne più volte a settimana. Ogni cosa va limitata, anche il cibo elencato nella lista di quello benevolo. Perché in tutti i casi esagerare comporta effetti collaterali.