Il riso è uno degli alimenti più utilizzati e negli ultimi anni il suo consumo si è notevolmente incrementato in conseguenza della contaminazione della cucina asiatica. Il sushi sempre gradito, soprattutto da un numero crescente di giovani, è composto principalmente da pesce crudo combinato sapientemente con il riso. Insomma, dalle minestre al cibo etnico, si piazza un pò ovunque.
Il problema nasce dalla qualità della materia prima, che recentemente è stata messa in discussione da alcuni video pubblicati sul web e divenuti virali in poche ore. Le immagini mostrano l’interno di un’industria alimentare in cui i dipendenti mostrano chiaramente la fabbricazione di chicchi di riso in plastica. La scioccante vicenda ha fatto subito scattare l’allarme mondiale e l’OMS ha disposto delle indagini per scoprire l’origine dei filmati. Già qualche anno fa si diffuse la notizia di riso artificiale proveniente dalla Cina e che, se ingerito, provocherebbe danni a lungo termine al sistema intestinale.
Riso di plastica, nuova scioccante verità sull’industria alimentare
I chicchi di riso in plastica sono costituiti da amido di patate miscelato a resine industriali. Riconoscerli senza avvalersi di strumenti professionali può essere difficile. Tuttavia ci sono dei criteri attraverso i quali si può valutare la buona qualità di un prodotto. I chicchi di plastica sono perfettamente bianchi ed opachi, non leggermente trasparenti come i chicchi di riso. Il colore inoltre resta inalterato anche dopo la cottura. Toccandolo poi risulta essere quasi colloso. Questa sensazione è causata dalla presenza dell’amido di patate, molto più addensante dell’amido di riso. Inoltre durante la cottura emanano un odore simile alla plastica in combustione. Una utile indicazione dell’Autorità Europea che vigila sulla commercializzazione dei prodotti agroalimentari, consiglia di scegliere sempre riso locale, certificato ed evitare prodotti di importazione.