Mangiare il riso riscaldato fa male se non vengono osservate alcune elementari norme da non trascurare assolutamente. Quella di conservare il cibo è una consuetudine ritenuta generalmente positiva. Ovvio che sia così. Serve per non ridurre gli sprechi ed anche per garantire a sé stessi una soluzione ottima di ripiego quando si tratta di dover cucinare in futuro nonostante magari il poco tempo a disposizione. Ma il riso riscaldato fa male perché contiene dei batteri che possono trovare le condizioni ideali per proliferare. Questo dà adito a delle intossicazioni alimentari, di varia entità. Il riso poi, se lasciato a temperatura ambiente dopo essere stato cucinato una prima volta, diventa sempre più un ricettacolo per i batteri. Il consiglio principale è quello di mangiare il riso subito, oppure di riporlo in frigo entro un’ora dalla cottura.
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Riso riscaldato fa male, quando può avvenire e cosa succede
Altri consigli da tenere in considerazione sono il mangiare il riso al massimo entro l’indomani. Riscaldarlo soltanto una volta, a temperature alte e mai solo per intiepidire la portata. Inoltre nel processo di seconda cottura il riso va mescolato diverse volte per scaldare tutto in maniera uniforme. Regole che generalmente valgono per tutti gli alimenti. Nei malaugurati casi di contaminazione, i primi sintomi possono insorgere già entro le 6 ore successive all’ingestione. Si va da nausea, diarrea, vomito a coliche addominali. E nei casi più acuti è meglio rivolgersi ai soccorsi sanitari.
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