L’ente che fa capo all’Onu avverte riguardo ai rischi per la salute legati alla assunzione in eccesso di sale nel cibo. Serve un intervento.
Sale nel cibo, l’Oms interviene in maniera importante per quanto riguarda il consumo giornaliero massimo consentito al giorno. La media registrata è di 10 grammi a persona con cadenza quotidiana. Il ché non è affatto una buona notizia, dal momento che il limite massimo consigliato da non oltrepassare è pari alla metà , ovvero 5 grammi.
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Da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità quindi ecco la comunicazione che fa riferimento alla presenza di sale nel cibo in più di 60 categorie di alimenti, come riporta Il Salvagente.
Lo scopo è fornire le giuste indicazioni ai vari Paesi con l’obiettivo di abbassare il contenuto di sodio negli alimenti. Infatti l’assunzione dello stesso in quantità fuori scala in maniera continuata nel lungo periodo può esporre un soggetto a malattie cardiocircolatorie ed ictus.
Occorre necessariamente migliorare la propria dieta. Da parte dell’Oms ecco quindi un vero e proprio decalogo che è rivolto anche alla grande industria degli alimenti. Sia queste che svariati governi devono puntare a ridurre il contenuto di sale nel cibo.
I maggiori rischi giungono da quello trattato nei processi industriali e confezionato. Quindi snack salati, pane trasformato e confezionato, formaggio, carne e molto altro. Il bersaglio da centrare entro il 2025 è quello di calare del 30% la presenza di sodio negli alimenti.
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Sale nel cibo, è fondamentale ridurne il contenuto
Si riscontra anche una stortura di un certo peso: “Prodotti con trasformazioni simili possono presentare il più delle volte delle differenti quantità di sodio”, ricorda l’Oms. I cui parametri mostrano dunque come migliorare la situazione “anche in base agli ambienti alimentari di ciascuna nazione”.
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Un altro aspetto notato è che non viene fatta abbastanza prevenzione. Le persone consumano più del dovuto in quanto a quantità di sale contenuta negli alimenti. E lo fa in maniera ormai abitudinaria, senza pensare alle possibili conseguenze.
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L’aggiunta di sodio avviene per conferire maggiore sapore al cibo prodotto nei processi industriali. Spesso la cosa viaggia di pari passo con l’aggiunta di altri additivi e conservanti.
Ma l’Oms ricorda come, anche togliendo il quantitativo indicato di sodio nella preparazione e nel pre-confezionamento, gli alimenti restino contraddistinti dal loro sapore caratteristico.
