La presenza di salmonella nel cioccolato interessa un grosso produttore che rifornisce aziende alle quali dobbiamo snack molto apprezzati.
Salmonella nel cioccolato, siamo alle prese con un nuovo episodio di grosse proporzioni. Ed anche in questo caso i nomi coinvolti sono molto conosciuti ed implicano il coinvolgimento di una grossa multinazionale.
Il precedente recente di salmonella nel cioccolato è quello che ha coinvolto Ferrero, che a margine del periodo pasquale aveva dovuto ritirare migliaia di unità di prodotti diversi tutti recanti il noto logo di Kinder.
Nello stabilimento di Arlon, in Belgio, erano stati prodotti diversi pezzi di dolciumi tutti interessati da salmonella nella cioccolata. L’impianto ha finito con l’essere chiuso, e le autorità di controllo avevano scoperto che la situazione risaliva addirittura al 2021.
La nuova situazione di allerta riguarda ora una azienda che produce il cioccolato per la fabbricazione di snack i cui nomi sono molto conosciuti da tutti, non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa ed in altri Paesi del mondo.
Salmonella nel cioccolato, nuovo caso importante: i nomi
Ad essere interessata dal problema è Barry Callebaut, azienda svizzera che fornisce il cioccolato per la creazione dei famosissimi KitKat, Mars e Snickers. Risale ad una settimana fa la interruzione della produzione da parte della Barry Callebaut nel suo stabilimento di Wieze, che sorge proprio sul territorio elvetico.
Questo è accaduto dopo l’avvenuta scoperta di contaminazione da Salmonellosi in un interno lotto di cioccolato. Le analisi avvenute subito dopo hanno stabilito come tutto questo sarebbe da imputare alla lecitina, un grasso impiegato nella lavorazione del cioccolato stesso.
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Il portavoce della Barry Callebault ha assicurato che l’azienda sta provvedendo a mettere in sicurezza i propri consumatori, attivando tutti i protocolli cautelativi previsti in casi come questo.
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L’azienda è alle prese con un lavoro di mappatura per individuare eventuali altri pezzi contaminati. In questo caso ci sono più nomi coinvolti, non solo Kinder, proprio perché sono coinvolti più marchi e quindi più punti di produzione. Si attendono altre novità in merito.
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