Una scoperta che certamente non fa piacere riguarda la alquanto diffusa percentuale di salmonella nel pollo messo in vendita. Qual è la situazione.
Salmonella nel pollo, negli ultimi mesi abbiamo assistito a delle situazioni controverse nelle quali le autorità preposte al controllo della salubrità del cibo hanno dato la sensazione di contraddirsi.
Il Ministero della Salute aveva fornito una apposita indicazioni in merito, per poi ritornare sui propri passi. Inizialmente era stato disposto un richiamo per non conformità per circa il 50% della carne di pollo presente sul mercato, per via del rischio Salmonella.
Poi è arrivata la indicazione secondo la quale sulle confezioni bisogna riportare in maniera chiara la dicitura “da consumarsi previa cottura”. In questo modo ogni batterio eventualmente presente all’interno finirà con l’essere dissolto.
Questa è una soluzione che piace alle aziende produttrici, in quanto a loro avviso risolve il problema legato alla presenza di salmonella nel pollo ritenuta minore.
Salmonella nel pollo, la situazione non fa certo sorridere
Ma che piace di meno ai consumatori, dal momento che alcuni test hanno portato a scoprire che circa un terzo delle marche in vendita in supermercati e negozi di alimentari è interessato dalla presenza di Salmonella nel pollo. Lo ha specificato il Salvagente con delle analisi apposite che hanno interessato i nomi del settore più noti.
Si tratta in tutti i casi di pollo di origine italiana. Tuttavia viene specificato come non risulti chiaro ad oggi se la presenza di salmonella minore nel pollo possa rappresentare una motivazione sufficiente per dichiarare il prodotto interessato non conforme alle regole.
Un altro aspetto emerso in seguito al test svolto da Il Salvagente è che proprio un terzo circa dei prodotti sottoposti ad osservazioni non riportavano alcuna informazione in etichetta in merito al tipo di allevamento messo in pratica per i polli dai quali era stata ricavata la carne.
Cosa succede se si mangia carne di pollo poco cotta?
Va detto che non è un qualcosa di obbligatorio ma certamente potrebbe rappresentare un fattore tale da fare aumentare la fiducia nei consumatori. Le conseguenze nel mangiare carne contaminata possono essere anche gravi.
Si va dai sintomi più diffusi come nausea, vomito, diarrea e dolori addominali vari. Fino anche alla necessità di dovere fare ricorso ad un ricovero in ospedale. Per questo la carne, sia di pollo che di qualunque altro tipo, va sempre cotta a dovere.
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