Quando dovremmo usare lo scalogno e quando la cipolla a seconda di ciò che stiamo preparando e quali sono le differenze tra i due.
Scalogno e cipolla hanno delle differenze ed in virtù di ciò andrebbero utilizzati in maniera diversa. L’uno non è un sostituto dell’altro e viceversa. Anche visivamente possiamo accorgercene, con lo scalogno che ha delle dimensioni più piccole.
In virtù di ciò, solitamente esso non va dosato come può avvenire con la cipolla, che è per l’appunto più grande.
Poi lo scalogno ha un sapore meno forte e più tendente all’aglio. Quello della cipolla è più forte. Quando si deve usare quest’ultimo? Magari per uno stufato o come ingrediente ulteriore per un soffritto. In molti lo apprezzano da solo in agrodolce o anche caramellato.
Lo scalogno è anche la componente principale delle salse bordolese e bernese e fa la sua gran bella figura nei ragù di carne. Anche le sue foglie possono risultare commestibili, magari in una bella insalata.
Scalogno, come fare per conservarlo
La conservazione dello scalogno prevede che esso vada tenuto in dei sacchetti di carta, un pò come il pane. Sono da evitare quelli di plastica. Un altro modo per riporlo consiste nel tenerlo in dei barattoli di vetro con tappo a chiusura ermetica, poi il tutto va messo in un luogo asciutto e pulito, alla lontana dalla luce del sole.
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Ricordatevi sempre di pulirlo rimuovendo la buccia. Il metodo migliore per cucinarlo, dopo avere fatto ciò, è quello di ricoprirlo di sale grosso per due giorni circa per poi pulirlo e riporlo dentro ad un barattolo ricolmo di aceto.
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Riprendetelo dopo due settimane e lavatelo ancora, per poi metterlo definitivamente in un vasetto con pepe ed olio extravergine di oliva, pronto per essere utilizzato nell’arco dei successivi dodici mesi.
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