E’ scandalo a Roma, dove in pieno centro un solo cappuccino è costato una cifra veramente esorbitante: non si può davvero credere, la foto diventa virale sul web.
Certo la pandemia ha svuotato decisamente le tasche degli italiani per svariati motivi. Il settore che è tra quelli più colpiti ovviamente è stato quello ricettivo, tra alberghi e strutture chiuse o gravemente danneggiate dal punto di vista economico.
Tuttavia questo non giustifica il prezzo fuori dal normale di un solo cappuccino, per cui è sorta una polemica nazionale.
Lo scontrino che ha fatto indignare il web, la foto ha spiazzato tutti ed è polemica
Quando la giornalista che ha condiviso la foto dello scontrino sui social si è seduta al tavolino, avrà pensato quanto è bello il ritorno alla normalità e assaporare un cappuccino in centro godendosi la bellezza della Città Eterna. Mai invece avrebbe potuto sfiorare il suo pensiero la possibilità di dover pagare un prezzo spropositato per una tazza di cremosa bevanda da colazione.
Chi non avrebbe strabuzzato gli occhi? Se per un caffè a due euro si è montato un caso nazionale, quanto più potrà risultare sconveniente non solo il costo imposto, ma anche la risposta decisamente poco cordiale dell’esercente.
La protagonista della vicenda è Sandra Amurri, nota giornalista ed opinionista televisiva, spesso ospite nel salotto di Massimo Giletti a ‘Non è l’Arena’ su La7. Ebbene probabilmente più sfortunato è stato il direttore del bar, il quale probabilmente ignorando la persona che aveva di fronte, ha dato senza dubbio il peggio di sé. Con la conseguenza che la vicenda ed il relativo scontrino sono diventati in un attimo di dominio pubblico, rendendo noto anche il nome del locale presso il quale certamente moltissimi non si avvicineranno più.
Ecco dove si trova il bar ‘incriminato’, ma non tutti gli danno torto
L’immagine come anticipato è diventata virale in brevissimo tempo, nel giro di poche ore c’erano già centinaia di commenti a margine che condannavano il comportamento dell’esercente. Il messaggio senza dubbio ironico ed anche amareggiato della Amurri, esordisce così: “Benvenuti a Roma, fine lockdown: un misero cappuccino 8,05 euro”. No, non è un errore, avete letto bene. Otto euro per una tazza di latte e caffè schiumato che certamente non tutti potrebbero permettersi.
Il prosieguo del messaggio riporta sinteticamente quanto accaduto dopo: “Risposta del direttore – Non l’ha visto il menù? Se le sembra troppo non ci venga – Menù per un cappuccino?”. I prezzi del bar Canova in Piazza del Popolo sono regolarmente esposti al pubblico, ma c’è ovviamente chi li reputa ugualmente assurdi. Soprattutto in considerazione della recente polemica sorta in merito al reddito di cittadinanza che molti esercenti reputano responsabile della difficoltà nel reperire personale. Questa situazione ha fatto emergere un mondo fatto di turni sfiancanti e lavoro nero, dipendenti sfruttati e sottopagati.
Un rapporto tra il costo del cappuccino e lo stipendio medio di un cameriere che non trova corrispondenza. C’è però anche chi dà ragione al titolare del bar, sostenendo che trattandosi di Piazza del Popolo quel prezzo ci sta tutto. La Amurri per questo ha specificato ulteriormente: “Non dico che non possa farlo. Resta che è sconvolgente otto euro per un cappuccino perché il bar da su Piazza del Popolo, visto che la piazza è di tutti ricchi e poveri”. Concludendo: “Ed anche i poveri, cioè persone che lavorano da una vita, hanno diritto una tantum di un cappuccino a Piazza del Popolo”. Non si può non darle ragione.
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