Le autorità hanno scoperto un ristorante abusivo del tutto ignaro al Fisco. Non ha mai rilasciato scontrini e c’è anche di peggio.
Scoperto ristorante abusivo che, per quanto si sa, almeno nel corso di tutta l’estate 2023 non ha mai versato un euro di tasse allo Stato. Per un qualcosa di profondamente odioso ed irrispettoso nei confronti di tutti i cittadini onesti che fanno il loro dovere. E che, a questo punto, pagano le tasse anche per gli evasori. Nei confronti dei quali non dovrebbe mai esserci alcun atto di clemenza. Il locale in questione aveva tutto a nero ovviamente, dai guadagni alla gestione del personale.
Come è stato scoperto questo ristorante abusivo? Semplicemente a seguito di un controllo compiuto da parte della Guardia di Finanza. Ma viene da chiedersi come sia stato possibile che per mesi il locale in questione abbia potuto esercitare indisturbato. È sempre una bella notizia quando un disonesto viene scoperto, ma viene da non crederci quando si apprende che per fin troppo tempo i personaggi coinvolti in questa vicenda hanno maramaldeggiato alle spalle di tutti quanti. Dove si trovava questa attività illegale che finalmente è stata chiusa?
Scoperto ristorante abusivo, non pagava le tasse ma c’è altro
Sono state le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Livorno ad accorgersi che più di qualcosa non andava. A Cecina, in provincia della città labronica, sorgeva tale ristorante abusivo che forniva dei menu fissi da 25 euro con tanto di piatti tipici spesso a base di pesce o più semplici e bevande annesse. Oltre a non essere presente in nessun riferimento in possesso del Fisco, questo locale era sprovvisto di tutti i permessi richiesti per esercitare oltre a non possedere i necessari requisiti igienico-sanitari per potere esercitare.
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Alle attività di controllo hanno partecipato anche la Polizia Municipale di Cecina e l’Unità Funzionale Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria (Zona Bassa Val di Cecina – Val di Cornia) del Dipartimento di Prevenzione dell’AUSL Toscana Nord-ovest. Non erano presenti il misuratore fiscale, che per legge deve essere installato in ogni attività presente sul suolo nazionale, oltre alle irregolarità sopra citate.
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Al momento del sequestro nel ristorante si trovavano decine di cliente. All’incirca trenta persone. Ed è stato accertato che nessuno dei clienti abbia mai ricevuto alcuno scontrino o qualsivoglia documento fiscale. A gestire questo locale erano tre persone. Le quali ora sono state invitate ad aprire una partita Iva oltre a pagare ognuno diecimila euro più le varie tasse sui guadagni ottenuti.