Fin dall’avvio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia i mercati le relazioni di Putin hanno subito un’impennata negativa non indifferente, molti colossi nazionali hanno lasciato il mercato e anche Burger King vorrebbe fare lo stesso… ma tale possibilità gli sarebbe stata negata.
In queste settimane continua a seguire con il fiato sospeso il mondo intero a seguito dei racconti che interessenza vengono fatti circa la guerra nel territorio ucraino, pesantemente colpito da una lunga serie di attacchi da parte delle forze armate russe che hanno provocato migliaia di morti tra civili e soldati.
Subito dopo l’invasione è scattata una vera e propria corsa da parte di tutte le nazioni del mondo partner economici della Russia che hanno avviato una serie di sanzioni con l’obiettivo di metterla in ginocchio e cessare il fuoco, un’azione ha portato anche molti colossi mondiali a lasciare la nazione governata da Putin ma per la quale Burger King starebbe incontrando non poche difficoltà.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel corso delle ultime settimane sono numerosi i colossi aziendali di ogni settore che hanno deciso di interrompere dall’oggi al domani ogni tipo di collaborazione e attività avviata sul territorio russo.
Sulla scia della fuga proviamo anche catene di fast food come McDonald, KFC e anche la famosa caffetteria con sede in tutto il mondo Starbucks. Allo stesso modo anche Burger King nei giorni scorsi ha annunciato la chiusura dei fast food nella nazione anche se tale pratica legalmente sta incontrando non poche difficoltà.
Burger King, quindi, non può provvedere all’immediata chiusura dei propri punti vendita che attualmente è stata ostacolata dall’imprenditore Alexander Kolobv, il quale ha favorito l’ingresso in Russia del fast food attraverso una joint venture avviata insieme all’investimento ucraine e VTB Capital, attualmente vittima di pesanti sanzioni economiche da parte degli Stati Uniti.
Inoltre, secondo quanto spiegato anche dalla portale Dissapore, sembrerebbe responsabile della gestione quotidiana delle sedi russe di Burger King non è in grado di sospendere le attività dei ristoranti sul territorio russo in quanto Alexandre Kolobv avrebbe rifiutato la proposta fatta dal colosso, decisione che ha potuto prendere a fronte del 15% delle azioni che ha nell’azienda non essendoci un partner che superi la sua quotazione di maggioranza.
Sulla base di tale motivazione, il ritiro dal mercato russo da parte di Burger King alla fine del processo di dimissioni dalla partecipazione alla joint venture di Kolobv che favorirà l’addio al mercato russo.
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