Procedure scuola Coronavirus, le linee guida fornite da ISS e Ministeri della Salute e dell’Istruzione. Come bisogna comportarsi qualora sorgesse la positività?
Preoccupa la situazione scuola Coronavirus, nonostante l’avvio del nuovo anno abbia visto un numero circoscritto di casi. Purtroppo è certo che i contagi ci saranno nonostante le diverse misure di sicurezza intraprese. In quest’ottica è bene conoscere in che modo comportarsi qualora si riscontri la presenza di uno studente positivo e che mostra dei sintomi della malattia, e come gestire i rientri dopo il necessario periodo di isolamento.
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Ne parlano nello specifico i Ministeri di Istruzione e Salute e l’Istituto Superiore di Sanità in un apposito opuscolo consultabile online. Su alcune questioni manca però una risposta certa, ad esempio su quando avvalersi del certificato medico dopo un certo periodo di assenza da parte dell’alunno. Le line guida nella situazione scuola Coronavirus consigliano di misurare la eventuale presenza di febbre a casa, facendo riferimento come limite massimo alla temperatura corporea di 37,5°. Oltre tale misura i nostri ragazzi devono restare a casa. Qualora poi ci siano anche sintomi come raffreddore, problemi respiratori, tosse, mal di testa, sparizione di olfatto e gusto, va chiamato un pediatra od un medico.
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Da qui potrà scaturire la richiesta alla Asl di riferimento per lo svolgimento di un test di rilevamento del Covid tramite apposito tampone. Per i risultati occorre attendere dai 2 ai 4-5 giorni ed in questo periodo i soggetti coinvolti devono restare a casa in quarantena. Dopo la guarigione poi lo scolaro può tornare in classe, previa beneplacito del medico curante. La positività al Covid farà si che parta anche il tracciamento dei contatti avuti. Si sta lavorando per diffondere i tamponi rapidi, che possono accorciare i tempi tecnici per venire a conoscenza di una eventuale positività. Se uno studente è positivo, scattano subito le operazioni di sicurezza previste nel caso. Come la sanificazione immediata degli ambienti e la ricerca dei contatti diretti avuti dal soggetto fino a 48 ore prima.
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Per gli individui che hanno avuto relazioni dirette si prevede una quarantena di 14 giorni a partire dall’ultimo incontro avuto con il positivo. Con la negatività mostrata dal tampone viene accertata quando tale risultato si ripete per due volte a distanza di qualche giorno. Fino a quando non verrà riscontrata la piena guarigione clinica permarrà l’obbligo di restare a casa. La certezza la fornirà per l’appunto il secondo test.
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