Per quanto sia difficile crederci, sempre più bambini finiscono con l’assumere del cioccolato ai funghi allucinogeni. Alla base c’è qualcosa di inquietante.
Il cioccolato ai funghi allucinogeni è un prodotto che può essere non molto complicato da reperire a seguito di una ricerca un po’ più approfondita. Ed il quotidiano britannico “The Guardian” parla proprio di quanto sia semplice trovarne in giro.
In particolare grazie alla spesa compiuta su alcuni siti web che offrono alimenti che normalmente non si troverebbero in giro, è possibile riuscire a mettere le mani su questo alimento così particolare. Il cioccolato ai funghi allucinogeni garantisce non solo un dolce sapore ma anche una esperienza sensoriale per così dire particolare.
Se ne raccomanda un utilizzo il più cauto possibile e senza esagerare. Anche perché ci sono stati casi di consumi avvenuti da parte di bambini, e questa cosa proprio non dovrebbe capitare. Il cioccolato con i funghi allucinogeni dovrebbe essere destinato a solo ed esclusivo uso degli adulti, tra l’altro dietro a non pochi paletti.
L’abuso infatti potrebbe comportare degli effetti collaterali anche gravi pure per degli individui perfettamente sani e dotati di un sistema immunitario sufficientemente forte e sviluppato. Aspetto, quest’ultimo, che invece non è proprio dei più piccoli.
Cioccolato ai funghi allucinogeni, com’è possibile che lo assaggino anche i più piccoli
Ad ogni modo il The Guardian punta il dito anche sulla superficialità che alcune persone con figli piccoli hanno nell’esercitare il proprio ruolo di genitori. Ma non mancano anche altre cause che finiscono con l’avere il proprio peso nel verificarsi di questa assurda situazione.
Per esempio una pubblicità in grado di ingannare, che propone questo tipo particolare di cioccolato facendo leva su colori e disegni accattivanti e che mitigano il messaggio di cautela che bisognerebbe invece tenere sempre a mente.
Ed anche la eccessiva pubblicità di tale articolo alimentare su canali spesse volte non dotati dei sufficienti controlli, come per esempio i social network. Non è un caso se gli stessi social sono stati messi sul banco degli imputati anche per pratiche pubblicitarie scorrette inerenti il proporre in modo selvaggio snack e bibite che favoriscono obesità e dipendenza.
Riguardo al cioccolato ai funghi, come anche a caramelle ed altri tipi di dolciumi a base cannabinoide, di situazioni in cui bimbi piccolissimi finiscono con il mangiare anche grossi quantitativi di tutto questo ne avvengono ogni giorno, nei Paesi industrializzati, Stati Uniti in testa.
È evidente la mancanza di una regolamentazione netta
Si finisce con l’assumere diversi grammi di funghi che provocano allucinazioni, e per un bambino in particolare la cosa può rivelarsi pericolosa.
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Emerge un altro problema di fondo, accanto a quello di una evidente scarsa attenzione nei genitori di evitare un potenziale pericolo ai propri figli.
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E cioè che manca anche una tutela in grado di impedire che ci sia una forma di pubblicità su piattaforme che milioni di teenager e di giovanissimi usano ogni giorno.
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Sarebbe quindi necessaria il prima possibile una maggiore tutela dal punto di vista etico e morale oltre che delle pratiche commerciali, visto che assistiamo ad una vera e propria mancanza di regolamentazione.