C’è estrema preoccupazione per l’allarme siccità Italia. Il 2022 era stato un anno critico ed il 2023 pare che sarà anche peggio.
L’allarme siccità Italia ha portato già da settimane le autorità a cercare di tamponare quella che sarà una nuova, più che probabile emergenza. Si prefigura una scarsità di acqua estremamente critica entro breve, con questa situazione che dovrebbe perdurare per mesi.
L’anno scorso il nostro Paese se l’è vista nera, con molti corsi d’acqua e bacini idrici che erano finiti con il prosciugarsi in maniera evidente. Dove di consueto avrebbero dovuto esserci dei laghi non era rimasto che suolo spaccato. E l’allarme siccità in Italia aveva finito con il causare diversi altri marcatissimi problemi, in conseguenza di tutto ciò.
Dalla invasione di specie aliene e di alghe ad un calo nel numero di specie fluviali e lacustri, sia ittiche che vegetali. Con tutti i disastri che il compartimento della pesca, dell’agricoltura e dell’allevamento hanno subito per via della mancanza di acqua. Anche a livello civile avevano avuto luogo delle grosse complicazioni, con svariati Comuni che erano stati costretti ad emanare delle ordinanze di contingentamento e di razionamento nell’utilizzo di acqua corrente.
Allarme siccità Italia, che cosa accadrà adesso
Le aree più colpite dalla siccità del 2022 (che comunque aveva interessato anche diversi altri Paesi dell’Europa e non solo) si trovavano quasi del tutto al Nord. E saranno proprio loro ora a ricevere una prima copertura costituita da oltre 100 milioni di euro.
Il Governo ha destinato tale somma alle Regioni incluse nella Pianura Padana. E quindi si tratta di Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte. Anche il Lazio però otterrà degli stanziamenti. Va comunque detto che dei problemi importanti si erano avuti sempre a causa della siccità anche in altre zone, come la Puglia e non solo.
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Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha messo a disposizione questi cento milioni e passa, ma il Governo potrebbe arrivare anche al miliardo di euro allo scopo di tamponare la prevista crisi. Crisi che è dovuta agli effetti nefasti del cambiamento climatico.
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Per quanto riguarda le Regioni citate, già a gennaio avevano avuto luogo le prime avvisaglie di nuova emergenza.
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Quel che è certo è che ci dovremo preparare di nuovo a dovere sentire di ghiacciai perenni sciolti, di laghi che perdono centinaia e centinaia di metri di diametro e di corsi di acqua, inclusi fiumi molto estesi e vasti come il Po, che si ritroveranno ai loro minimi livelli storici.
